CATANIA – E’ un giallo su cui indaga la squadra mobile della Questura la morte di una donna, il cui corpo semivestito è stato trovato in uno stabilimento balneare chiuso della Plaia di Catania. Corpo piccolino, molto curato, carnagione chiara, dall’apparente età di 30-40 anni. Volto sporco e macchie di sangue e lesioni alla testa, come se fosse stata colpita con dei pugni. Nessun documento e pochi abiti addosso: soltanto un giubbotto e un reggiseno, e null’altro. I primi accertamenti medico legali eseguiti dal dottore Cataldo Ruffino hanno accertato che la morte risale ad almeno due giorni fa ed hanno escluso violenze sessuali sulla vittima. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta per omicidio col sostituto Antonino Fanara del dipartimento reati contro il patrimonio e le persone, coordinato dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo.
Le indagini della polizia sono state avviate dopo la segnalazione di una turista straniera che ha avvisato la guardia di finanza della presenza del cadavere sulla spiaggia della Plaia. Il corpo è stato trovato “appoggiato” su muro, come se la vittima fosse stata “seduta”, in mezzo a un cumulo di spazzatura. La Procura ne ha disposto il trasferimento nell’obitorio dell’ospedale Garibaldi-Nesima in attesa di disporre l’autopsia. Intanto la polizia scientifica ha eseguito numerosi rilievi sul posto del ritrovamento del corpo, senza trovare il resto dei vestiti né documenti, e sono stati presi anche diversi “tamponi” per risalire al Dna della vittima e anche le impronte digitali, per identificarla. Darle un nome sarà il primo passo per permettere alla squadra mobile della Questura di indirizzare le indagini su dinamica e movente dell’accaduto, su quello che al momento resta ancora un “giallo”.