di Elisa Guccione
CATANIA -“Devo imparare attraverso quest’onorificenza ad essere più forte e sicura di me”. Inizia così il nostro incontro con l’attrice Guia Jelo insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana per i suoi meriti artistici. Ad una carriera costellata di tanti successi teatrali, cinematografici e televisivi si aggiunge questo nuovo traguardo, anche se per l’attrice questo importante momento è un punto di partenza e non di arrivo. La incontriamo, in compagnia della sua nipotina, in un piccolo bar del centro approfondendo le emozioni e la gioia di questo particolare due giugno.
Un’altra nuova soddisfazione per la poliedrica Guia Jelo. Ci descrive il momento dell’investitura?
“Dopo la nascita dei miei figli questo è stato sicuramente il giorno più emozionante della mia vita. Rappresentare la bandiera italiana non può non rendermi felice. Nella mia carriera ho avuto tante gioie, ma questa le supera tutte. Quando ho sentito le prime note del nostro inno e ho visto e sentito l’abbraccio di tutta la mia famiglia mi sono inevitabilmente commossa”.
Ci sono state dimostrazioni d’affetto particolari? I suoi colleghi come hanno reagito?
“Ho capito chi mi è veramente amico. Ci sono stati dei segnali precisi”.
In che senso?
“Sono stata piacevolmente investita dall’affetto e dalla stima di Enrico Guarneri, il quale insieme all’amica Nellina Laganà e Mario Opinato hanno partecipato a questo significativo momento della mia vita. Ancora oggi c’è gente che mi telefona dimostrandomi il suo apprezzamento. Ci sono state anche altre persone che hanno preferito stare in silenzio. Sicuramente l’assenza di alcuni ha dato ancora più valore alle presenze”.
Cosa si aspetta da questo titolo?
“È un punto di partenza non d’arrivo. Se un giorno mi dessero dei poteri non farò distinzione tra chi mi ha amato e chi è stato indifferente alla mia persona. Lavorerò e sceglierò solo in base alle qualità artistiche. Sono una persona molto corretta e non potrei mai decidere in base alle simpatie ed antipatie. Mi piacerebbe fare il volontariato nelle carceri per regalare un sorriso a tutti coloro che soffrono e in particolar modo a tutti i figli delle donne, che stanno scontando il loro debito con la giustizia. Vorrei fare qualcosa per aiutare gli altri. Non nego che vorrei avere dei poteri nel mio settore, per poter soddisfare anche il mondo del teatro e far rinascere ogni tipo di forma d’arte”.
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