Vent’anni fa come oggi muore Lucio Battisti, stroncato a 55 anni da una malattia. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla signora Grazia Letizia Veronese Battisti il seguente messaggio: “A vent’anni dalla precoce perdita di Lucio Battisti, figura indimenticabile della musica leggera italiana del secondo novecento, desidero ricordarne lo spessore artistico, la fervida creatività e le intuizioni geniali che hanno dato vita a opere intramontabili”.
“Fin dagli esordi – scrive Mattarella – impresse un impulso innovativo al linguaggio musicale del nostro Paese, sperimentando sonorità suggestive e stili assai diversi. Il suo straordinario talento, insieme alla costante e rigorosa ricerca di evoluzioni espressive, lo hanno consacrato come un punto di riferimento nel panorama musicale italiano, superando, nonostante la sua natura schiva e riservata, i confini nazionali. Autentico precursore e interprete delle emozioni, delle inquietudini e dei mutamenti sociali e culturali di un’epoca ha influenzato generazioni di cantautori”. “Con questo spirito – conclude il messaggio – rivolgo a lei, a suo figlio Luca e a tutti i familiari, sentimenti di ideale partecipazione”.
Il ventennale della sua scomparsa coincide con con la notizia che potrebbe avviarsi a una soluzione definitiva l’intricatissima vicenda legale che ha come oggetto i diritti dei 12 album più amati e conosciuti della carriera di Battisti: quelli incisi con i testi di Mogol. Il Tribunale di Milano si è affidato a un esperto, l’avvocato Gaetano Maria Giovanni Presti affidandogli “tutti i poteri di legge volti alla miglior liquidazione della società (Le edizioni Acqua Azzurra, di cui sono soci tutti i soggetti citati sopra), nessuno escluso, che eserciterà nella sua piena discrezionalità e responsabilità senza necessità di autorizzazione alcuna dei soci, compresa la possibilità di concedere licenze di sfruttamento economico delle opere anche online”. La musica di Lucio Battisti potrebbe essere diffusa online e dunque finire a disposizione anche di quel pubblico giovane e giovanissimo che ormai da tempo non utilizza i supporti fonografici.