ROMA – E’ morto l’immunologo Fernando Aiuti, pioniere della ricerca e della lotta contro l’Aids. Era ricoverato al Policlinico Agostino Gemelli di Roma e la sua morte – ha reso noto lo stesso Policlinico – «è sopravvenuta per le complicanze immediate di un trauma da caduta dalla rampa delle scale adiacente il reparto di degenza». La Procura di Roma ha aperto un
fascicolo in cui non si esclude l’ipotesi del suicidio.
Il professore era ricoverato presso il reparto di Medicina Generale del Gemelli per «il trattamento di una grave cardiopatia ischemica da cui era da tempo affetto e che lo aveva già costretto ad altri ricoveri ed a trattamenti anche invasivi». Più recentemente, «il quadro cardiologico si era aggravato evolvendo verso un franco scompenso cardiaco, in trattamento polifarmacologico».
Aiuti, che era era nato a Urbino nel 1935, nel 1991 aveva baciato sulla bocca – di fronte a telecamere – una donna, Rosaria Iardino, malata di Aids, per dimostrare all’opinione pubblica che il bacio profondo non trasmette l’Aids. E oggi Rosaria Iardino, presidente dell’associazione “The Bridge”, così commenta la notizia della morte del grande immunologo: «La scomparsa di Fernando Aiuti mi addolora moltissimo. Ci sono uomini che per il valore che sanno apportare alla comunità scientifica e culturale dovrebbero godere dell’immortalità. Di Fernando porterò con me per sempre il suo coraggio. Il nostro bacio altro non era che un grido e un richiamo al coraggio di parlare di Aids, di andare avanti con lo studio e con la ricerca, di informare e di curarsi. Grazie Fernando, per alcuni di noi sarai eterno».
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, per parte sua così ricorda in un tweet il professore: «La scienza oggi piange un grande uomo: la scomparsa dell’immunologo Fernando Aiuti, punto di riferimento mondiale per la lotta all’Aids, mi rattrista molto. Sono certa che il suo grande impegno vivrà attraverso il lavoro di Anlaids».