ROMA- “Solo grazie all’accordo con la Cina la bilancia commerciale italiana, in ritardo rispetto al resto dell’Europa, potrà invertire il segno in modo che le aziende italiane possano esportare i nostri prodotti verso l’Asia senza però commettere il grave errore di lasciare fuori da quest’accordo la Sicilia e i suoi porti come è accaduto con i governi precedenti che hanno pensato solo a quelli di Genova e Trieste”. Queste le parole alla Camera del deputato del M5S Santi Cappellani durante la discussione generale sul Memorandum tra Italia e Cina. “Ritengo che non ammettere la Sicilia-continua Santi Cappellani- nel programma di ampliamento dei collegamenti da Pechino verso l’Europa passando per il mediterraneo sia uno sbaglio dal peso rilevante, poiché l’isola con le sue professionalità, abilità e competenze dal settore agroalimentare al turismo, dall’energie rinnovabili alla manifattura avanzata può dare enormi contributi a questo processo di accordi internazionali”.
L’Italia ha già redatto con la Cina un memorandum, negoziato per molti mesi che imposta la collaborazione in modo equilibrato e vantaggioso nel rispetto delle varie sovranità nazionali.
“Ritengo ammirevole- aggiunge Santi Cappellani- la volontà del Governo di sottoscrivere un memorandum d’intesa nell’interesse del Paese e dei cittadini italiani che con forza e coraggio riscopre e rivaluta la propria tradizione geopolitica, puntando l’attenzione sulla protezione della proprietà intellettuale, del Made in Italy senza tralasciare di tutelare gli asset strategici seguendo i dettemi della golden power in un tempo in cui l’influenza internazionale dell’America è destinata a ridursi e il mondo dell’economia e della politica estera vede la supremazia cinese”. Ed ancora sottolinea: “È necessario creare un modello di sviluppo economico pacifico in un mondo globalizzato dove le strategie economiche sono protette da un mantello di accordi internazionali come nel caso dell’Italia”.