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“Università Bandita” a Catania,  arrivano le dimissioni del rettore

“Università Bandita” a Catania, arrivano le dimissioni del rettore

03.07.2019.

CATANIA – In una lettera inviata questa mattina al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, il professor Francesco Basile – rende noto l’ufficio stampa dell’Università di Catania – ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di rettore dell’Ateneo, che ricopriva dal febbraio 2017.

«A seguito della nota vicenda giudiziaria avviata dalla procura della Repubblica di Catania che vede coinvolti, in qualità di indagati, numerosi docenti dell’Università di Catania ed anche me, in qualità di Rettore – ha scritto il prof. Basile al ministro Bussetti – ho avuto modo di riflettere profondamente sulle decisioni più opportune da prendere per il bene dell’Ateneo. Con lo stesso spirito di servizio che ha contraddistinto il mio mandato e per il rispetto e la considerazione che ho sempre manifestato per il ruolo che ricopro e nei confronti della Magistratura, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni dalla carica di Rettore dell’Università di Catania».

Una decisione – quella di dimettersi – che il professor Basile definisce «sofferta» ma che viene assunta «per la tutela dell’istituzione, dei docenti, dei dirigenti e del personale universitario che sento a me particolarmente vicini in questo momento e per garantire agli studenti serenità nel loro percorso di studio». «Infine – precisa il prof. Basile – ritengo che, spogliandomi del ruolo istituzionale, potrò con maggiore libertà ed incisività e senza condizionamenti esterni, dimostrare la mia assoluta estraneità ai fatti che mi vengono contestati».

E frattanto si apprende che il prof. Basile, così come i colleghi Filippo Drago (direttore di Scienze Biomediche) e Giuseppe Sessa (presidente coordinamento facoltà Medicina), potranno continuare ad esercitare la loro professione di medici. Per loro, l’interdizione dal ruolo universitario, non è estesa alla professione medica. Lo ha precisato il Giudice per le indagini preliminari Carlo Cannella in un’ordinanza in risposta ad un’apposita richiesta dei legali dei tre professori.

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