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Alessandro Cecchi Paone a Siracusa: «La mia Tosca per tutti in una Roma caravaggesca»

Alessandro Cecchi Paone a Siracusa: «La mia Tosca per tutti in una Roma caravaggesca»

13.07.2019.

Si è svolto oggi, presso il locale “Al Sud”, nel cuore di Ortigia a Siracusa un incontro-aperitivo con il giornalista Alessandro Cecchi Paone, il quale ha introdotto la sua regia della “Tosca” di Giacomo Puccini, prodotta dal Coro Lirico Siciliano, che debutterà domani (13 luglio) alle 21.00 al Teatro Greco di Siracusa.

La conferenza è stata introdotta dal sindaco di Siracusa, Francesco Italia. «Per la nostra città – ha spiegato il primo cittadino – questo è un anno straordinario, non solo per via della stagione dell’Inda, ma anche per la presenza armonica in cartellone di altri eventi importanti come questo. Ci auguriamo che la rappresentazione, impreziosita da una regia più che qualificata, sia particolarmente attrattiva non solo per i siracusani, ma anche per un pubblico proveniente da ogni dove».

A fargli eco è stato l’assessore alla Cultura e al Turismo della città, Fabio Granata che ha spiegato come lo spettacolo ben s’inserisca in un più ampio progetto di rilancio della consapevolezza culturale: «Il nostro è stato un lavoro fatto con lungimiranza, iniziato alcuni anni fa e che oggi sta dando i suoi frutti. Per quanto riguarda la lirica, poi, stiamo lavorando per rendere più continuativa la sua presenza in città».

Alessandro Cecchi Paone, da parte sua, ha raccontato ai presenti questa nuova dimensione del suo impegno verso il pubblico. «La mia incursione nel mondo dell’Opera – ha dichiarato – è iniziata lo scorso anno, complice l’intuizione del Coro Lirico Siciliano, che mi chiamò per “La Traviata” al Teatro Greco di Tindari. Loro sapevano, infatti, che lungo la mia carriera mi sono sempre occupato a 360° – dall’allestimento alla scenografia – delle mie produzioni come “La macchina del tempo” e “Appuntamento con la storia”».

Sul piano della messa in scena di questa “Tosca”, poi, Cecchi Paone ha svelato qualche anticipazione riguardante la lettura registica. «Abbiamo voluto ricreare degli elementi immediatamente riconducibili alla Roma in cui l’opera è ambientata. E poiché in molte chiese della capitale è possibile ravvisare dei bellissimi quadri di Caravaggio, insieme allo scenografo Alfredo Troisi, abbiamo deciso di riproporli in scena». Il primo atto è infatti ambientato nella Basilica di Sant’Andrea della Valle, con poca luce. «Ci è servito per dire che a Roma è tutto chiaroscuro, e anche Tosca che si svolge due secoli dopo, lo è».

Il divulgatore ha poi parlato della necessità di riportare la lirica al grande pubblico. «In fondo – ha concluso – l’opera non è nient’altro che l’equivalente antico del moderno musical. Proporla in spazi aperti così importanti significa darle di nuovo una collocazione universale e superare una visione che la relega a qualcosa rivolta esclusivamente ad un’élite, sia essa culturale, economica o di classe».

Proprio quest’ultimo  tema è stato ripreso dal dott. Carlo Gilistro, promotore delle “Feste Archimedee”: «La lirica deve entrare nelle case delle nostre famiglie. Grazie alla sua potenza espressiva ha anche una funzione terapeutica per i più giovani. E non dobbiamo dimenticare che Siracusa è oggi la capitale dell’Infanzia».

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