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Torna la violenza negli ospedali catanesi: due medici aggrediti al Garibaldi Nesima

Torna la violenza negli ospedali catanesi: due medici aggrediti al Garibaldi Nesima

04.10.2019.

CATANIA – Torna la violenza negli ospedali catanesi, spesso teatro di violente aggressioni ai camici bianchi. Stavolta due medici sono stati aggrediti all’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania. E’ accaduto questo pomeriggio. Nel mirino di un paziente sono finiti due medici del reparto di Otorinolaringoiatra che dopo l’aggressione sono stati trasportati al pronto soccorso per contusioni e per ipertensione.

A scatenare la rabbia del paziente sarebbe stato un disguido. L’uomo si è presentato nel reparto con una ricetta rilasciata dal pronto soccorso del Garibaldi centro per una visita urgente al reparto Otorino. Il medico che si accingeva a visitarlo ha però notato che sulla ricetta c’era apposta una data antecedente di 4 giorni e a questo punto ha telefonato ai colleghi del Ps centro per sincerarsi che non fosse stata sbagliata la data. In verità il paziente si era sì recato al pronto soccorso, ma quattro giorni prima di presentarsi per la visita. ma il protocollo non prevederebbe una visita in urgenza effettuata 4 giorni dopo – ha spiegato il medico al paziente – e la visita non poteva essere effettuata in urgenza perché ormai era trascorso il tempo prestabilito. Il medico avrebbe quindi consigliato al paziente di recarsi nuovamente al pronto soccorso centro per farsi riscrivere una visita. A questo punto il paziente avrebbe insultato il medico e poi lo avrebbe aggredito, colpendo  anche contro un altro medico che era arrivato in soccorso del collega. Il paziente poi si è allontanato facendo perdere le sue tracce

«Siamo vicinissimi ai due medici aggrediti oggi al Garibaldi-Nesima, a cui ovviamente va anche la solidarietà e il sostegno della direzione strategica – dice in una nota Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’ospedale -. Ne conosciamo bene le doti umane, oltre che le indiscutibili qualità professionali, e saremo accanto a loro anche in eventuali azioni legali che vorranno intraprendere contro l’aggressore. Peraltro, occorre sempre ricordare che queste azioni ignobili finiscono sempre per provocare un’interruzione di pubblico servizio e un disagio evidente per quei cittadini, per fortuna la maggioranza, che rispettano le regole».

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