Un nuovo allestimento del “Mastro Don Gesualdo” di Giovanni Verga, firmato da Guglielmo Ferro, terrà a battesimo la stagione di prosa 2019/2020 “Turi Ferro” al Teatro ABC di Catania. Il sipario sulla rassegna organizzata da ABC Produzioni si alzerà sabato 2 novembre, alle 21. In scena Enrico Guarneri e la sua affiatata compagnia. Lo spettacolo, prodotto dall’associazione culturale Progetto Teatrando, sarà replicato nei giorni 3 (alle 18), 8 (alle 21), 9 (alle 17.30 e 21) e 10 novembre (alle 18).
Pubblicato nel 1889, “Mastro Don Gesualdo” è uno dei romanzi più conosciuti di Verga. Seconda opera del ‘ciclo dei vinti’, narra l’ascesa sociale di Gesualdo Motta, muratore arricchitosi solo grazie alla rigorosa etica del lavoro.
“Mastro Don Gesualdo – racconta il protagonista, Enrico Guarneri – è l’incarnazione del lavoratore intelligente e determinato. Uno che per raggiungere il proprio scopo è disposto a passare su tutto e su tutti, compreso se stesso. Un uomo che ha il coraggio di sfidare la nobiltà in un’epoca in cui era quasi impossibile spuntarla. Eppure lui ci riesce. Gesualdo Motta è una roccia. Un uomo che va sempre dritto per la sua strada. Anche se questo, in verità, gli farà perdere di vista le cose più importanti, come gli affetti e l’amore. Se ne renderà conto soltanto alla fine”.
Il manovale che è riuscito a ‘farsi’ da solo, divenendo ricco per merito delle sue capacità e della sua rigida dedizione al lavoro, è però osteggiato da tutti, trattato nella maggior parte dei casi con ironia e disprezzo.
“Nel romanzo – continua Guarneri – Verga racconta mirabilmente un’epoca in cui i nobili spadroneggiano. Finché non arriva questo muratore che gli tiene testa. Come nella famosa scena dell’asta dei terreni, quando Gesualdo Motta sfida li sfida pubblicamente senza alcun timore. Quello che emerge è il ritratto di una società in cui tutti sono contro tutti. Un grande zoo umano in cui vige la legge della giungla: il più forte sottomette il più debole. Senza mezze misure”.
Il nuovo adattamento firmato dal regista Guglielmo Ferro, nel rispetto assoluto del valore storico-letterario del testo verghiano ma con una messinscena minimalista e moderna, restituisce un’opera dal gusto profondamente contemporaneo.
“La rielaborazione drammaturgica – spiega Ferro – ha inteso ricontestualizzare il concetto di roba, che permea il romanzo, l’incessante e frenetica attività di speculazione di un mondo di estremo materialismo, dove non c’è posto per i sentimenti, in un luogo senza spazio e tempo, in cui i personaggi sono fotografati come marionette che non possono fare altro che andare incontro al proprio destino. Niente e nessuno potrà cambiarlo”.
In scena, oltre a Enrico Guarneri, ci saranno Francesca Ferro, Rosario Minardi, Ileana Rigano, Rosario Marco Amato, Pietro Barbaro, Giovanni Fontanarosa, Vincenzo Volo, Elisa Franco, Alessandra Falci e Federica Breci. Le scene sono di Salvo Manciagli, i costumi di Carmen Ragonese. Musiche e video di Massimiliano Pace.
Dopo “Mastro Don Gesualdo”, la stagione di prosa “Turi Ferro” proseguirà a dicembre (14, 15, 20, 21 e 22) con “Il grigio”, il capolavoro di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, intepretato da Elio con la regia di Giorgio Gallone.