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Promuove da 30 anni la donazione degli organi, Mattarella lo nomina commendatore

Promuove da 30 anni la donazione degli organi, Mattarella lo nomina commendatore

21.12.2019.

CATANIA – Trent’anni fa perse il figlio Luigi, aveva 15 anni, in un incidente stradale: con la moglie decise di donare gli organi e da allora si prodiga per sensibilizzare alla “cultura del dono”. Giuseppe Distefano, 70 anni di Riposto (Catania), ha ricevuto il titolo di commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per la sua dedizione e il suo encomiabile impegno nella divulgazione e promozione della cultura del dono degli organi».

Pensionato, già dirigente scolastico in Istituti superiori del vicentino, è impegnato nell’Associazione Italiana per la donazione di organi (Aido), anche in qualità di referente regionale. Organizza incontri nelle scuole con lo scopo di sensibilizzare i giovani sul valore della vita e sulla «cultura del dono». Si prodiga nel portare avanti il premio «Nicholas Green».

«Quella di oggi è stata una giornata campale. Per me è stata una cosa inattesa. Questa onorificenza mi fa onore. La dedico a tutti i malati in lista d’attesa in Sicilia e in Italia. Se non c’è una sensibilità alla donazione degli organi, per loro purtroppo c’é la morte. Ma noi combattiamo affinché possano essere restituiti alla vita».

«A portare dentro casa il seme della solidarietà umana e della donazione degli organi – racconta Distefano – fu mio figlio, che all’età di nove anni a tavola ci parlò di una conferenza di un volontario dell’Aido alla quale aveva assistito. Io e mia moglie reagimmo male perché un bambino di nove anni parlava di malattia, sofferenza e morte». «Due settimane dopo, sempre a tavola – aggiunge – ritornò sull’argomento. Mi disse “ma papà, perché non cogli questa opportunità di vita che ti dò?». Poi – continua Distefano – mio figlio ebbe un incidente. Ci chiesero se volevamo donare i suoi organi. Naturalmente, con tutto quello che ci aveva detto, io e mia moglie ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto sì».

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