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Al Teatro Grotta Smeralda la Compagnia Panta Rei in scena con il divertente spettacolo “Un killer chiamato Damigiana”

Al Teatro Grotta Smeralda la Compagnia Panta Rei in scena con il divertente spettacolo “Un killer chiamato Damigiana”

29.01.2020.

CATANIA- Terzo imperdibile appuntamento con la “Compagnia Panta Rei” diretta dall’attore Valerio Caponetto, che domenica 2 febbraio alle ore 18.30 e 21.00 ritornerà in scena sul palco del Teatro Grotta Smeralda con la commedia “Un killer chiamato damigiana” di Carlo Mangiù diretta da Franco Colaiemma.

“È una commedia brillante che racconta le vicende della famiglia Damigiana, proprietari di una pensione i quali, a propria insaputa, ospitano per un periodo un killer che, assoldato da una famiglia mafiosa, ha il compito di uccidere uno degli altri ospiti, solo che verrà arrestato prima di aver compiuto la missione- spiega il regista Franco Colaiemma che nella scena interpreterà anche il personaggio di Don Calò- s’inscenano dopo l’arresto una serie di equivoci che porteranno Domenico Damigiana, interpretato da Raimondo Catania, ad improvvisarsi killer per cercare di risolvere alcuni guai che si sono creati con la scomparsa del vero sicario regalando grasse risate a tutti gli spettatori in sala”.83220780_2027043484107770_8325904522610212864_n

Insieme alla coppia Caponetto- Catania un nutrito cast di attori composto dallo stesso regista Franco Colaiemma con Alessandro Giuffrida, Lidia Scuderi, Grazia Zappulla, Giuseppe Pulvirenti, Giuseppe Cultraro, Paulo Siani, Majra Marcellino, Carmelita Murabito, Attilio Mauro, Claudia Salvini e Rosaria Motta i quali dovranno destreggiarsi tra la famiglia mafiosa del vero killer e la curiosità dei coniugi Damigiana che li porterà a fare scelte, forse, un po’ troppo azzardate.

“Un killer chiamato Damigiana- dichiara Valerio Caponetto- è un testo entrato di diritto a far parte dei grandi classici della nostra tradizione, scritto da un grande del nostro teatro come Carlo Mangiù, che con la sua immediatezza e semplicità educa il pubblico anche quello più giovane alla cultura teatrale senza dimenticare chi eravamo”.

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