di Elisa Guccione
CATANIA- Un’edizione innovativa e diversa quella del regista Santi Consoli, uomo di teatro con oltre cinquant’anni di esperienza sul palcoscenico, che pur rispettando l’intera struttura narrativa scritta da Eduardo De Filippo dona a “Questi fantasmi”, in scena per la “Compagnia Liotru” questo fine settimana appena concluso sul palco del teatro Don Bosco, una nuova veste partendo dal luogo dell’ambientazione geografica scegliendo Catania al posto di Napoli.
Il dialetto non è più quello partenopeo ma catanese e Pasquale Loiacono, interpretato da Franco Blundo, diventa Pasquale Lanzafame ma tutti i protagonisti sulla scena, uomini e donne nessuno escluso, sono lo specchio delle diverse miserie umane dove i personaggi descritti dalla penna di Eduardo De Filippo in uno dei suoi più celebri capolavori nell’immediato dopo guerra subito dopo “Napoli milionaria”, raccontano il dramma dell’esistenza umana.
Una commedia dai risvolti amari e dalle contraddizioni pirandelliane in cui l’acuta regia di Santi Consoli insinua nel pubblico il dubbio, senza giustamente darne risposta, se Pasquale Lanzafame menta o creda veramente nei fantasmi, in questo caso benevoli, che ad ogni incontro- apparizione gli lasciano dei soldi come quando incontra Marcello, l’amante della moglie, interpretato da Salvo Russo.
Tutto lo spettacolo, arricchito dalle scene di Enzo Merlo e dai costumi di Teresa Isaja, Marianna Muscari e Rosalba Ruggieri, gioca tra grottesco e assurdo che si amalgamano perfettamente con una furbesca consapevolezza e fede nel paranormale. Memorabile anche in quest’edizione la scena del balcone e il dialogo immaginario con il vicino impiccione in cui è racchiusa tutta la filosofia del popolo del sud, che in questa particolare rappresentazione prende vita attraverso la voce fuori campo del professore Cacopardo, interpretata da Lillo Sammito.
Il nutrito cast, in ordine di apparizione, composto da Aldo Seminara, Carmelo Corso, Corrado Massara, Franco Blundo, Domenico Zappalà, Santa Azzarelli, Teresa Isaja, Salvo Russo, Marianna Muscari, Agata Zurria, Lillo Sammito, Damiano Massara e Marisol Belfiore raccontano senza sbavature o eccessi, rispettando la tradizione della tragicommedia con una chiave di lettura contemporanea, una delle pagine più importanti degli autori del Novecento.
Elisa Guccione