PALERMO – Dei veri e propri titoli al portatore, certificati e garantiti, da immettere sul mercato e rilanciare le presenze turistiche in Sicilia, soprattutto dall’estero, assicurando immediata liquidità ad un tessuto di ospitalità extra-alberghiera che il Coronavirus ha rischiato di falcidiare e pesantemente in Sicilia. Nascono così i Sicilia Bond, titoli di soggiorno settimanali, diversificati per territorio e fascia di prezzo che, immessi sul mercato a partire dall’autunno 2020, potranno essere acquistati per assicurarsi, in maniera più che vantaggiosa per tre anni consecutivi, una vacanza settimanale “doppia» in Sicilia.
A proporre questa formula semplice ma rivoluzionaria «ViaggiareinTasca» formata da un team di giovani imprenditori e professionisti del turismo d’esperienza che, costituendo un nucleo originario di rete di impresa vogliono rivoluzionare l’offerta di soggiorno nell’sola, offrendo un raddoppio d’esperienza: acquista una settimana – in alta stagione – ti verrà garantita un’altra settimana di vacanza durante l’anno e per complessivi tre anni.
«I Sicilia Bond, sono dei veri e propri titoli al portatore – sottolinea Ivan Caronna, 35 anni, professionista di lunga data nel settore dell’enoturismo e del marketing territoriale – chi li acquista li può regalare e perfino vendere, anche, dopo aver utilizzato la prima settimana a sua disposizione. Così intendiamo generare un mercato di secondo livello, conseguendo dei risultati – speriamo significativi – di destagionalizzazione e un incremento di giorni effettivi di presenze turistiche in Sicilia».
Chi compra oggi investe su una vacanza distribuita su tre anni, avendo a disposizione 6 settimane complessive, da utilizzare due settimane l’anno. Le strutture extra-alberghiere, B&B, case vacanze e ville – selezionate su criteri effettivi e garantiti dal team per fasce di prezzo omogenee – distribuite su tutto il territorio siciliano, avranno bloccate e pagate in anticipo le settimane corrispondenti ai Sicilia Bond, realizzando una liquidità importante per piccole e medie strutture – oggi maggioritarie nell’offerta dell’ospitalità turistica in Sicilia – che con gli effetti del Coronavirus scontano una caduta vertiginosa delle prenotazioni e profonda incertezza sul futuro.