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Sanremo 2021, quarta serata Guadiano trionfa trae nuove proposte eAchille Lauro punk rock con Fiorello e Boss Doms

Sanremo 2021, quarta serata Guadiano trionfa trae nuove proposte eAchille Lauro punk rock con Fiorello e Boss Doms

06.03.2021.

Tocca a Fiorello aprire la quarta serata del Festival di Sanremo, entrando in scena con la parrucca anni ’80-’90, un assaggio dell’annunciato duetto su Siamo donne, portato all’Ariston da Sabrina Salerno e Jo Squillo nel 1991. “Con i baffetti tagliati mi dicono che assomiglio a D’Alema senza baffetti”, scherza, mentre saltella e invita a “fare sport: muovetevi, sennò non ci arrivate all’età mia.

Bisogna fare sport: da ragazzini si fa il calcio, poi il calcetto, poi il tennis, poi le bocce. Più il tempo passa, più le palle rimpiccioliscono”.

Gaudiano con il brano “Polvere da sparo” vince il festival di Sanremo 2021 per le Nuove Proposte. Secondo Davide Shorty con il brano Regina, terzo Folcast con il brano Scopriti, quarto Wrongonyou con il brano Lezioni di volo. A votare sono stati chiamati la sala stampa (33%), la giuria demoscopica (33%) e il pubblico con il televoto (34%).

Va a Wrongonyou il Premio della Critica Mia Martini per le Nuove Proposte, con il brano Lezioni di volo. Wrongonyou ha avuto 22 preferenze, Davide Shorty 21, Gaudiano 11. Davide Shorty vince il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla, con il brano Regina.

Ermal Meta, con Un milione di cose da dirti, guida ancora la classifica generale dei Big in gara al festival di Sanremo, frutto della media tra le votazioni nelle prime tre serate. Questa la top ten della classifica: 1) ERMAL META – Un milione di cose da dirti 2) WILLIE PEYOTE – Mai dire mai (la locura) 3) ARISA – Potevi fare di più 4) ANNALISA – Dieci 5) MANESKIN – Zitti e buoni 6) IRAMA – La genesi del tuo colore 7) LA RAPPRESENTANTE DI LISTA – Amare 8) COLAPESCE DIMARTINO – Musica leggerissima 9) MALIKA AYANE – Ti piaci così 10) NOEMI – Glicine.

All’Ariston il direttore di orchestra Beatrice Venezi.

“‘Non voglio fare body shaming, sei ingrassato sei dimagrito, non si può dire niente… Ma Amadeus non vede niente, gli stavo accanto e non mi ha visto”, scherza Fiorello sul palco dell’Ariston prima di coinvolgere il direttore artistico nella lettura in coro del gobbo. Insieme introducono così Barbara Palombelli, co-conduttrice della quarta serata del festival, elegante nel tailleur pantalone color panna. Al primo scambio, Fiorello le chiede come chiami nell’intimità il marito, Francesco Rutelli: “Francy, o anche cucciolo. Ma cucciolo chiamo anche mio nipote”, scherza la giornalista, auspicando che Sanremo sia “un segnale di ripartenza per tutto lo spettacolo dal vivo”.

Al sesso degli animali è dedicata la seconda incursione di Fiorello a Sanremo. “Non voglio fare il Greto Thumborg, ma gli animali vanno rispettati”.

Martedì era stato Leonardo da Vinci, Max Gazzè si è trasformato nel pittore Salvador Dalì, con tanto di baffetti al’insù, fiori tra i capelli e bastone da passeggio. Gazzè-Dalì ha anche abbandonato la Trifluoperazina Monstery Band a favore di una poltrona (che ha provveduto a portarsi via a fine esibizione), seduto sulla quale ha cantato gran parte della canzone (Il farmacista). Sulla giacca di velluto amaranto campeggia la scritta Dalì 01.

Quarto quadro di Achille Lauro. “Sono il punk rock, la cultura giovanile, San Francesco che si spoglia dei beni, Giovanna D’Arco che va al rogo, Prometeo che ruba il fuoco degli dei, l’estetica del rifiuto dell’appartenenza all’ideologia. Dio benedica chi se ne frega”, è l’introduzione alla performance con cui l’artista si presenta in scena in abito da sposa, seta e piume bianche, brandendo la bandiera italiana, tra un accenno all’inno di Mameli e la marcia nuziale. Bacia Boss Doms sulla bocca, citando l’esibizione dell’anno scorso, poi canta ‘Me ne frego’ e ‘Rolls Royce’ coinvolgendo Fiorello, in mantello nero e corona di spine. Alla fine dell’esibizione, Fiorello resta immobile al centro del palco: “Non posso parlare, sono ligio al mio ruolo, sono un olio, un quadro di Achille Lauro”, scherza e viene portato via di peso.

“Siamo donne, oltre le gambe c’è di più”, cantavano nel 1991 a Sanremo Sabrina Salerno e Jo Squillo. Un brano diventato simbolo di ribellione femminista che Fiorello a Amadeus ripropongono con le parrucche per citare le interpreti originali. “Sabrina, Jo, con questo brano avete fatto la storia”, dice Fiorello. “E noi l’abbiamo rovinata”, chiosa Amadeus.

Ad ogni entrata di Ibra, svedese di nascita, ma di origini slave, parte una musica stile Bregovich. “E’ la musica del mio Paese, che mi stimola e mi dà tanta energia, così ogni volta che vengo per il MIO festival mi carica”, spiega il calciatore rivolgendosi ad Amadeus che chiedeva spiegazioni. Poi, spostandosi verso il centro del palco, aggiunge: “parliamo di tante cose, ma non di veri campioni, oltre me ci sono altri campioni qui dentro: e sono loro”, indicando gli orchestrali, che lo ringraziano alzandosi in piedi. Pon tornando a punzecchiare Amadeus: “eri piccolo, ti ho fatto diventare grande”.

Dopo essere rimasto anche lui bloccato in autostrada come Ibra, all’Ariston torna Mahmood, a due anni dalla vittoria con ‘Soldi’ che ripropone in un medley di successi accompagnato dal battito di mani ritmato dell’orchestra.

Emma a sorpresa raggiunge Alessandra Amoroso sul palco dell’Ariston per cantare con l’amica “Pezzo di cuore”, il singolo che hanno inciso insieme. Alla fine dell’esibizione, Emma ha ringraziato Amadeus per l’impegno sul festival. “La musica è sempre un buon punto di partenza per una rinascita”.

Energia e ritmo: Enzo Avitabile con i Bottari di Portico fa ballare anche l’orchestra di Sanremo con l’omaggio a Renato Carosone sulle note di Caravan Petrol, con Amadeus e Fiorello in turbante e pennacchio. Un’occasione anche per lanciare la fiction Carosello Carosone, con Eduardo Scarpetta nei panni dell’artista, in onda il 18 marzo su Rai1.

Mi chiamo Alessandra e nella vita faccio la cantante”. “Mi chiamo Matilde e nella vita faccio l’attrice”. Nella platea vuota dell’Ariston, Alessandra Amoroso e Matilde Gioli portano le istanze dei lavoratori dello spettacolo che si trovano a vivere “un presente inaspettato, difficile, di chi ha paura di non farcela, di non poter tornare alla vita di prima”. “Il nostro lavoro – aggiungono le due artiste, completando una la frase dell’altra – ha bisogno di tante donne e tanti uomini che ci permettono di fare quello che amiamo e di essere quello che siamo. Ma ora che tutto si è fermato, le loro vite più delle nostre sono sospese in una ripartenza difficile da immaginare e in un aiuto che non è mai arrivato”. “Molti si sono dovuti reinventare, ma non hanno perso la speranza della dignità del loro lavoro. Sono quelli che rimangono nell’ombra quando le luci si accendono. Ma il lavoro è un diritto di tutti e non un colpo di fortuna”. Per loro, per tutte le maestranze del mondo dello spettacolo (con una rappresentanza salita sul palco) un applauso da remoto di molti artisti, da Diodato a Roy Paci, da Marco Giallini a Fiorella Mannoia.

Sento notizie preoccupanti arrivare dalla mia città. Forza Brescia”. Francesco Renga, costretto a ripetere la sua esibizione al festival di Sanremo a causa di un problema tecnico – l’ennesimo -, coglie l’occasione per incitare la sua città, di nuovo piegata dal covid.

S H A R E: