Ph Dino Stornello
La platea del Cortile Platamone è gremita. Il pubblico di ogni età è rapito dalla suggestiva Opera teatrale musicale “Orfeo sulla sponda del fiume nero” scritta, ideata, diretta e interpretata da Salvatore Guglielmino per il Teatro Massimo Bellini, nell’ambito della rassegna “Bellezza Belcanto Bellini”.
Ben venti minuti di applausi finali per una pièce impegnativa e struggente arricchita dall’esibizione dal vivo del quartetto d’archi e del pianoforte dei musicisti del Bellini, che tra le fiamme dell’inferno portano lo spettatore a riflettere sull’egoismo narcisistico del protagonista, che si sente al centro dell’universo per regalare agli altri il semplice ruolo di sudditi o comparse descrivendo con occhio critico l’attuale crisi di valori, di responsabilità e di affetti che stiamo attraversando.
L’indissolubile legame tra vita e morte dove la prima cerca nei più disparati modi di annientare la seconda e respirare il profumo dell’eternità viene raccontato dal regista ed attore Salvatore Guglielmino, che analizza sapientemente le emozioni e i sentimenti del poeta e musico greco innamorato follemente della ninfa Euridice, interpretata da Laura Sfilio con Marta Limoli e Franco Colaiemma nel ruolo dei Corifei, approfondendo attraverso le anime dei protagonisti la traccia millenaria dei miti su cui nei secoli si è basata la nostra società.
Guglielmino nella sua messa in scena si pone l’obiettivo, ben riuscito, di indurre lo spettatore al ragionamento e alla riflessione che grazie all’affiatato gruppo di attori analizza la società e le tante intolleranze ed incomprensioni di cui essa è intrisa diventando tutti allo stesso tempo vittime e carnefici.