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“𝐏EST(𝐄) 𝐀 𝐁𝐔𝐃𝐀, ππ€π“π“π€π†π‹πˆπ€ 𝐏𝐄𝐑 𝐋𝐀 π†π‘πŽπ„ππ‹π€ππƒπˆπ€

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31.05.2023.

MercoledΓ¬ 31 maggio e giovedΓ¬ 1 giugno, alle ore 19.00 e 21.00, l’associazione Rebetiko Produzione sul palco di Scenario Pubblico metterΓ  in scena lo spettacolo “𝐏𝐄𝐒𝐓(𝐄) 𝐀 𝐁𝐔𝐃𝐀, ππ€π“π“π€π†π‹πˆπ€ 𝐏𝐄𝐑 𝐋𝐀 π†π‘πŽπ„ππ‹π€ππƒπˆπ€” diretto ed interpretato da Paolo Toti.

Come in flusso di coscienza denso di trascorsi passionali e significativi, avvolto in un’ambientazione dalle tinte punk gotiche e intersecato da lampi che rimandano a finestre sull’attualitΓ , la struttura narrativa di quest’opera teatrale Γ¨ quella del monologo, dove l’interpretazione dell’attore Γ¨ sostenuta, sia da una corposa presenza testuale, sia da un utilizzo del movimento corporeo che fa approdare lo spettacolo in certi momenti alla dimensione del teatro-danza. “La volontΓ  Γ¨ quella di sanare la frattura tra il testo e la scena, o se vogliamo, tra la forma e il contenuto, tra la condivisione e la comunicazione, tra l’energia e l’informazione- spiega Paolo Toti autore delle scene e dell’adattamento- In questa inquadratura il protagonista Γ¨ Amleto, o meglio ancora, post-Amleto: una figura trasformativa, un personaggio metafora che rimanda ad una fuga dal “mondo artificiale” per compiere un ritorno all’ ”uomo vero”, e mediare ad un futuro-presente troppo esasperato, veloce e macchinizzato, apatico, nichilista e crudele, che allontana sempre di piΓΉ l’uomo dalla sua anima umana e quindi dalla veritΓ ”.

In questa prigione corporale, Amleto Γ¨ vittima della sua vendetta, ne Γ¨ schiavo: Γ¨ la macchina che lo guida in azioni violente che perΓ² lui non vuole piΓΉ compiere. β€œIo non voglio vendicarmi più”.

In questa maglia nera, da dove perΓ² passano dei raggi di luce, gli elementi scenici descrivono un ambiente metropolitano che racchiude in sΓ© i contorni dei bassifondi di una cittΓ  moderna con dei richiami pubblicitari, seppur non espliciti, provenienti dalle piΓΉ sofisticate multinazionali dei giorni nostri, fino alla presenza di contrappunti anacronistici medioevali.
L’attrezzo di scena qui diventa utile alla drammaturgia e l’azione scenica diventa azione trasformativa attraverso le combinazioni tra l’attore, l’oggetto e la musica.

Lo spettacolo sΓ­ descritto Γ¨ ripartito in cinque quadri, come nella tragedia greca o come nel teatro elisabettiano; quadri che scandiscono il tempo e modulano l’intensitΓ  emozionale da quadro a quadro e dal primo all’ultimo quadro.

Amleto, in questa messinscena oscura, β€œnel cuore delle tenebre”, Γ¨ come una luce di speranza in un mondo buio e tagliente. Questa luce Γ¨ ancor piΓΉ rafforzata dalla presenza della voce di Ofelia, che pur ella si adopera a cambiare se stessa, aiuterΓ  Amleto nel suo percorso.

La voce fuori campo Γ¨ di ChiaraLuce Fiorito.

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