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Nel XXI anniversario dalla morte di Attilio Manca troppi punti di domanda irrisolti spiegati nel convegno in sua memoria

Nel XXI anniversario dalla morte di Attilio Manca troppi punti di domanda irrisolti spiegati nel convegno in sua memoria

11.02.2025.

di Elisa Guccione

Nel XXI anniversario della morte di Attilio Manca, il medico di Barcellona Pozzo di Gotto ucciso dalla mafia e fatto passare per un suicidio, è un eclatante caso di giustizia e Istituzioni deviate, di depistaggi con la complicità della stampa silente.
Attilio Manca è stato
ucciso, perché costituiva una minaccia alla tenuta del segreto di Stato sulla scellerata Trattativa Stato Mafia.

Dai microfoni dell’Auditorium La Rosa di Barcellona Pozzo di Gotto lo hanno ribadito a gran voce, durante il convegno “Attilio Manca vittima dell’Italia dei depistaggi, dei poteri deviati e dei loro complici”, promosso dall’associazione nazionale Amici Attilio Manca (ANAAM) le autorevoli voci di Luciano Armeli Iapichino docente, scrittore e moderatore dell’evento, il magistrato Sebastiano Ardita, la senatrice e presidente Commissione Vigilanza Rai Barbara Floridia, il legale della famiglia Manca Fabio Repici, il redattore di AntimafiaDuemila Luca Grossi ed Angela e Gianluca Manca, mamma e fratello di Attilio.
La morte di Attilio Manca brillante medico dal futuro radioso è un omicidio, camuffato da suicidio, collegato all’operazione di cancro alla prostata cui, nel settembre 2003, è stato sottoposto a Marsiglia il latitante capo di Cosa Nostra Bernardo Provenzano.FB_IMG_1739238492858
Tutto inizia con la scoperta del cadavere del giovane medico in una pozza di sangue, il primo in Italia ad operare il cancro alla prostata con il sistema laparoscopico, con al braccio sinistro due buchi e a distanza dal corpo due siringhe perfettamente chiuse.
Tante, troppe le incongruenze, poiché Attilio Manca era un mancino puro e non poteva iniettarsi una dose letale di eroina con la destra in quanto come affermano i suoi colleghi e amici viterbesi utilizzava sempre e solo la sinistra.
Il 22 aprile del 2023 venne fatta richiesta di riapertura delle indagini alla procura di Roma sulla morte di Attilio, dopo che la precedente commissione parlamentare antimafia scrisse che gli inquirenti di Viterbo svolsero le indagini in maniera “superficiale” ed agito con un atteggiamento già prestabilito volto a confermare la tossicodipendenza e il relativo suicidio del giovane medico.
Dalla documentazione della commissione emerge che la procura avrebbe omesso molti accertamenti “indispensabili” per una corretta inchiesta.
Ogni singolo dettaglio dell’amara vicenda della morte di Attilio Manca riporta alla latitanza del boss Provenzano e a quella parte di Stato deviata che ha acconsentito e occultato ogni cosa.
La tragedia vissuta dalla famiglia Manca coinvolta, suo malgrado, nel giogo della Trattativa Stato mafia è stata sposata da tutti coloro che credono negli ideali della legalità affinché Attilio, mamma Angela e il fratello Gianluca possano trovare quella giustizia e quella pace che da ben 21 anni gli è stata strappata dal cuore.
Elisa Guccione

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