A questo percorso Ferdinando D’Urso ha dato la forma di quattro melologhi per voce, sassofono contralto e pianoforte, che la regia di Andjela Bizimoska sfuma tra sogno e realtà, nel sempiterno boudoir etneo illuminato da una lampada rossa. Allo stesso D’Urso, impegnato al sassofono, si affiancherà al pianoforte Lorenzo Paesani, mentre i testi brancatiani, evocati dalla voce di Melita Lupo, rivivranno grazie allo slancio di due giovani attori, Viviana Consoli ed Eduardo Solano. Laureato in Discipline della musica all’Università di Bologna, jazzista attivo con vari gruppi, Ferdinando D’Urso ha già inciso tre cd (L’arsenale delle apparizioni, Waiting for Injection e Oi Dialogoi) e, di recente, ha dato alle stampe la sua prima monografia, Riposto nel cassetto: la terza corrente prima della terza corrente, dedicata ai contributi di Gunther Schuller sulla fusione trajazz e musica eurocolta.