Comincia sulle note di ‘Bella ciao’ suonata al pianoforte da Paolo Jannacci, il tour a due piazze di Fedez e J-Ax, che ha preso il via dal PalaAlpitour di Torino. I due ‘Comunisti col Rolex’, dal titolo dell’album firmato a quattro mani e pubblicato ad inizio anno, saranno protagonisti di diciannove date live organizzate nei palasport d’Italia, con due appuntamenti a Roma (uno esaurito) e quattro a Milano (tre esauriti), accompagnati da una scaletta di una trentina di brani scelti tra quelli firmati insieme per l’album condiviso, ma anche dai due repertori personali (Articolo 31 compresi).
“È uno show che mi piace perché è tutto un crescendo – ha detto Fedez prima del concerto – e se spesso ho dovuto mettere nei miei live anche brani che non mi piacevano suonati dal vivo, questa volta tutta la scaletta è bella da fare sul palco”. Una scaletta, quella del concerto, pensata per due ore e mezza di show e che parte da ‘Musica del cazzo’, dopo l’ingresso della band a ritmo di marcia, per chiudere su ‘Vorrei ma non posto’, attraverso ‘Piccole cose’, ‘Amore eternit’, ‘Domani smetto’ e gran parte degli altri titoli più conosciuti dei due, compreso un medley al sapore di Green Day e Blink 182, tra ‘Olivia Oil’ e ‘When I Come Around’, ‘American Idiot’ e ‘Fabrizio Fa Brutto’, oltre a ‘All The Small Things’ assieme a ‘Non c’è Due Senza Trash’.
“Abbiamo raggiunto questi numeri – hanno detto i due – perchè siamo trasversali. Se si andasse a guardare i video che abbiamo girato durante gli instore ci si accorgerebbe che a sentirci non vengono solamente i bambini”. I giovanissimi nel pubblico, però, per la prima data torinese, erano sicuramente la maggioranza assoluta e cantante. A dominare tutto il concerto, davanti anche a qualche personaggio noto come Chiara Ferragni (presa d’assalto a suon di selfie) e Andrea Agnelli, è poi la simbologia della piramide, con tanto di palco a più piani e proiezioni video, a rappresentare la scalata sociale tanto di Fedez, al secolo Federico Lucia, quanto di J-Ax, all’anagrafe milanese Alessandro Aleotti. “Giochiamo con i simboli – hanno spiegato i pop-rapper – e per la scenografia ci siamo ispirati a chi, su internet, ci ha dato addirittura dei massoni”.