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Lo sfogo di Fiammetta Borsellino: “Venticinque anni buttati al vento”

Lo sfogo di Fiammetta Borsellino: “Venticinque anni buttati al vento”

20.07.2017.

“Venticinque anni buttati”, un quarto di secolo trascorso a “costruire falsi pentiti con lusinghe e con torture”. Tentenna solo un istante Fiammetta Borsellino, figlia minore del magistrato ucciso 25 anni fa in via D’Amelio. E’ stata appena ascoltata dalla commissione Antimafia ed è tesa. Esita davanti ai microfoni, ma è evidente che non ha alcuna intenzione di tacere. Per anni, è rimasta dietro le quinte, mai un’apparizione pubblica, mai un’intervista. Fino al giorno di un altro anniversario, quello della strage di Capaci, in cui a morire fu Giovanni Falcone.1500472401533.jpg--borsellino__la_figlia_fiammetta___buttati_via_25_anni__scuse_a_condannati_ingiustamente__

Minuta, nervosa, davanti alle telecamere della Rai, in diretta tv, parlò pubblicamente del depistaggio delle indagini sull’attentato al padre, costato l’ergastolo a persone innocenti ora assolte, e del bisogno, suo, della sua famiglia e del Paese, di arrivare a una verità che non faccia sconti. “Sono stati buttati 25 anni”, dice dopo l’audizione davanti alla commissione a cui ha consegnato carte processuali che dimostrano come, per dolo o negligenza, le inchiesta sulla strage presero il corso sbagliato. Tra i documenti la lettera di Ilda Boccassini, allora pm applicato a Caltanissetta, che invitava i colleghi a stare attenti a Vincenzo Scarantino, pentito dalle alterne sorti che, per la magistrata, già allora, a pochi mesi dall’eccidio, s’era rivelato poco credibile. Nessuno la ascoltò. Neppure quando Scarantino si pentì di essersi pentito e ritrattò: una, due, tre volte.ViaD'Amelio_strage

“Chiedo scusa pubblicamente, anche a nome di chi avrebbe dovuto farlo agli innocenti condannati ingiustamente”, sbotta alludendo alla sentenza della corte d’appello di Catania che, in giudizio di revisione, ha assolto dal reato di strage chi Scarantino e gli altri collaboratori di giustizia fasulli avevano accusato.

“In questi anni non si è vigilato sulle indagini!, rincara Fiammetta Borsellino. “Non voglio parlare di responsabilità specifiche, ma è giusto che io faccia i nomi dei magistrati che indagarono: Anna Palma, Nino Di Matteo”. Fiammetta Borsellino non parla di dolo o colpe dovute a inesperienze, ma !certo – dice – quell’eccidio meritava che a fare l’inchiesta fossero persone con esperienza”.

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