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60 anni fa moriva Tomasi di Lampedusa autore del primo best seller italiano

23.07.2017.

“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. E’ questa la più celebre (e spesso fraintesa) frase di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ”scrittore, ma di professione principe”, come si definì lui stesso a un sorpreso cronista, autore di uno dei più grandi capolavori del Novecento italiano, Il Gattopardo, che moriva a Roma, esattamente 60 anni fa, il 23 luglio 1957.Il-Gattopardo-copertina

Moriva da principe, non da scrittore e tantomeno da Premio Strega, che avrebbe avuto postumo, solo nel ’59. Uomo taciturno e solitario, era nato a Palermo il 23 dicembre del 1896, in una famiglia segnata da vocazioni intellettuali. La grande opera della sua vita fu Il Gattopardo, romanzo storico che avrebbe anticipato molti dei temi a venire, ma anche una confessione autobiografica, che attraverso la decadenza di una famiglia e di una casta sociale per l’affermarsi di nuovi ceti, affronta il fatale decadere degli uomini e delle cose. Il primo vero best seller italiano che dopo una serie di importanti no da parte di Mondadori ed Einaudi, vede luce nel 59 grazie a Giangiacomo Feltrinelli vincendo il premio Strega e stracciando Pasolini e Praz.
Tomasi di Lampedusa fu autore di un “vero caso letterario” accusato, da una classe politica sicuramente limitata, di aver scritto un romanzo di destra dove denunciando i limiti del processo di unificazione dell’Italia ed esprimendo la delusione meridionale è stato capace di anticipare a cosa sarebbe andato incontro con lo scorrere del tempo il nostro Paese.
Dalla vicenda dell’Italia risorgimentale del 1860 “lo scrittore di professione principe”, guardando lontano ed annullando la distanza temporale, ha saputo raccontare il decadimento umano, culturale e politico della nostra società in cui l’impotenza di un cittadino davanti al declino di una nazione è lo specchio di cosa siamo diventati.
 Senza tempo la versione cinematografica con Alain Delon, Claudia Cardinale, Burt Lancaster.

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