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Abusi Aci Bonaccorsi, i parrocchiani: “Nostra comunità estranea a ciò che è accaduto”

Abusi Aci Bonaccorsi, i parrocchiani: “Nostra comunità estranea a ciò che è accaduto”

06.08.2017.

ACI BONACCORSI – Un momento delicato quello che sta attraversando il paese di Aci Bonaccorsi e in particolare la comunità di Lavina, sconvolta da quanto è accaduto all’Associazione cattolica cultura ed ambiente”, fondata dall’ex parroco della parrocchia, padreStefano Cavalli, deceduto due anni fa.

Ad Aci Bonaccorsi, a Lavina e nelle zone limitrofe non si parla d’altro e si cerca di sapere quante più cose possibili su quel che accadeva all’interno del “cenacolo”.

“Parlo da parrocchiana e dico che questa situazione è molto spiacevole. Sui social non si parla d’altro, ma la cosa che mi rattristisce di più è l’aver accostato questo gruppo di persone alla nostra parrocchia – afferma Anna Maria -. Noi parrocchiani siamo lontani da quanto è accaduto e pretendiamo che si faccia chiarezza su tutto”.

Sulla stessa linea di pensiero anche Giuseppe, membro del consiglio pastorale della chiesa di Lavina, il quale ribadisce “che probabilmente negli ultimi anni qualcuno sapeva cosa accadeva ma non ha avuto il coraggio di denunciare. Si tratta di una situazione paradossale: la nostra comunità parrocchiale è estranea a tutto, nonostante molti l’abbiano messa in mezzo. Diventa dunque necessario che questo gruppo resti fuori dalle dinamiche più vicine alla nostra Chiesa”.

I posti in cui si consumava la violenza sui minori erano diversi: oltre ad Aci Bonaccorsi, all’interno del famoso cenacolo, spesso “teatro” di eventi “a porte chiuse”, anche altri paesi etnei sono stati protagonisti di quanto è stato detto.

“I loro atteggiamenti erano strani anche in chiesa – afferma Riccardo (nome di fantasia per rispetto della privacy, ndr) -. La domenica sera molte vie del quartiere, tra cui via Istituto San Giuseppe erano letteralmente assaltate dalle auto. I membri del gruppo si riunivano all’interno della ‘nostra’ parrocchia e l’Arcangelo (Capuana), stava spesso e volentieri in disparte”.

Non manca l’amarezza nelle parole di questi parrocchiani, i quali hanno voluto ricordare anche padre Cavalli: “È stato sempre al servizio della sua comunità, amava Lavina e la sua gente. L’associazione creata da lui aveva scopi diversi, purtroppo nel tempo perduti. La sua figura con quello che oggi è diventata questa associazione non ha nulla a che vedere”.

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