di Elisa Guccione
CATANIA- Il dramma interiore e spirituale di Maria la giovane e innocente eroina del romanzo epistolare “Storia di una Capinera” di Giovanni Verga rivive sul palco del Platamone grazie all’impeccabile rielaborazione drammaturgica di Irene Tetto, straordinaria protagonista diretta da Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi per uno spettacolo della compagnia “Buio in Sala”.
Una messa in scena, inserita nel cartellone promosso dal Comune di Catania “Estate in città”, che non lascia spazio a cedimenti di alcun genere in cui il linguaggio di Verga, la Catania di fine 800, la monacazione imposta e il peso di un destino pronto a condannare all’infelicità l’esistenza di questa giovane donna si fonde con la scelta registica di utilizzare in una scena essenziale, curata da Carmelo Lombardo, giochi di luce e trasparenze moderne capaci di creare un legame tra tradizione e modernità, conquistando la numerosa ed attenta platea ad una partecipazione emotivamente coinvolgente. Due atti intensi in cui l’animo della protagonista prima inconsapevole di cosa fosse la vita oltre le mura del convento che per mera fatalità, a causa di un’epidemia di colera che invade Catania, nei pochi mesi vissuti in campagna all’ombra delle angherie di una matrigna dispotica e arrogante (Nadia Trovato) e un padre debole e fin troppo consenziente (Giuseppe Bisicchia) scopre l’amore negli occhi di Nino (Massimo Giustolisi) con la consapevolezza che non potrà mai vivere la propria vita di donna. Ottima la scelta di delineare la disperazione del personaggio di suor Agata, la monaca pazza la cui cella negli anni non rimarrà mai vuota, come alter ego di Maria che rivede nell’anziana suora se stessa costretta all’impossibilità di poter scegliere liberamente il proprio futuro.
Commozione e numerosi applausi per una rappresentazione, che riesce ad emozionare sin dalla prima battuta, capace di scrivere con stile e senza enfasi o orpelli inutili un’importante pagina della storia teatrale della nostra città. Gli attori Massimo Giustolisi, Giuseppe Bisicchia, Nadia Trovato, Laura Accomando, Giovanna Sesto, Silvana D’Anca, Roberta Andronico e Pippo Tomaselli, con gli eleganti costumi di Giovanna Sesto della sartoria Baco da Seta, impreziosiscono l’interpretazione di un’ispirata ed emozionante Irene Tetto voce e corpo dell’immortale e sfortunata capinera verghiana.
Elisa Guccione