CATANIA La sua Palermo campeggia sullo sfondo di un grande romanzo familiare, per raccontare un sentimento che unisce tutti: la necessità di una madre, di un amante o di una città che ci sappia accogliere. Così la scrittrice palermitana Giuseppina Torregrossa dipana la fluente narrazione nel romanzo Cortile nostalgia, edito nel maggio di quest’anno per i tipi di Rizzoli. Il libro verrà presentato sabato 21 ottobre alle ore 17,30 al Teatro Verga in via Fava . A condurre l’incontro sarà un’altra affermata scrittrice siciliana, Elvira Seminara.
Il Teatro Stabile di Catania riprende dunque la consuetudine di offrire al pubblico e all’intera città l’opportunità di incontrare e dialogare con autorevoli scrittori italiani e stranieri. Tra questi è da ascrivere Giuseppina Torregrossa, siciliana doc che vive tra Roma e Palermo, con tre figli e
un cane. Laureata in medicina e chirurgia e specializzata in ginecologia, ha lavorato alla clinica ostetrica del Policlinico Umberto I di Roma. Ha esordito come scrittrice a 51 anni. Il suo coerente percorso narrativo parte con il primo romanzo, L’assaggiatrice (2007), cui sono seguiti Il conto delle minne (2009), Manna e miele, ferro e fuoco (2011), Panza e prisenza (2013) e La miscela segreta di casa Olivares (2014). Per Rizzoli ha pubblicato Il figlio maschio (2015), ora disponibile in Vintage. Con il monologo teatrale “Adele” ha vinto nel 2008 il premio opera prima “Donne e teatro” di Roma. Nel 2013 è finalista del premio Fedeli, mentre nel 2015 vince il Premio letterario internazionale Nino Martoglio e il premio Baccante.
Impegnata nel volontariato, è vicepresidente del Comitato romano dell’Associazione per la lotta ai tumori al seno (ALTS), e responsabile del programma di prevenzione dei tumori dell’apparato riproduttivo nel carcere femminile romano di Rebibbia e in quello di Termini Imerese, il Comune più importante della Città Metropolitana di Palermo.
«Nei suoi libri si legge in una recensione su Repubblica – c’è un’idea di Sicilia che nasce e si nutre fuori dai suoi confini.» Succede anche in Cortile nostalgia, ovvero una piazzetta abitata dalla magia, dove ogni notte sette fate, una chiù bedda di nautra, rapiscono i passanti per condurli verso luoghi lontani e poi riportarli a casa, storditi dalla meraviglia, alle prime luci dell’alba.
È in questo cortile che vive Mario Mancuso, nel cuore dell’Albergheria, tra le abbanniate dei mercanti di Ballarò e i rintocchi del campanile di Santa Chiara. Orfano, ha conosciuto solo l’affetto di zia Ninetta, che però lo abbandona al primo giro di vento, inseguendo i propri sogni.
L’incontro con Melina è la sua occasione per ritrovare in una nuova famiglia il calore che il destino gli ha negato. Per lei, bella e infelice, quel ragazzo rappresenta la libertà da due genitori che l’hanno educata più alle privazioni che all’amore. Lo sposo però deve partire per Roma, dovè stato assegnato come carabiniere semplice, così le nozze sono celebrate in fretta e furia, e con la stessa voracità vengono consumate.
Forse soltanto un figlio può colmare la distanza tra marito e moglie, sempre in bilico tra tenerezza e passione; ed è così che nasce Maruzza. A legarli sarà una sottile nostalgia, la stessa che gli abitanti della piazzetta, di Paesi e colori diversi, curano ogni sera con i piatti cucinati dalla donna che tutti chiamano Mamma Africa e che sembra avere lo stesso dono delle sette fate.
Con un romanzo corale e pieno di vita, Giuseppina Torregrossa racconta la necessità innata di essere accolti in un abbraccio: quello di una madre, un marito, un amico, o una città che sappia tenere aperte le porte anche nella notte.
L’evento è realizzato con la collaborazione di La Foresteria Boutique B&B di Catania.