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Al Brancati I Fratelli Ficicchia di Capuana per omaggiare la storia del nostro teatro

29.10.2017.

di Elisa Guccione

Ph Dino Stornello

CATANIA- “I Fratelli Ficicchia”, testo di Luigi Capuana del 1912 in programmazione fino al 12 novembre e raramente messo in scena ad eccezione delle storiche rappresentazioni di Giovanni Grasso e Angelo Musco, inaugura con successo la decima stagione del Teatro Brancati che omaggia la tradizione drammaturgica della nostra terra utilizzando un registro comico che smorza i toni tragici di un dramma del fine 800 siciliano.DSC_2318

La regia affidata a Giuseppe Romani con l’attento contributo di Riccardo Maria Tarci dosa sapientemente i momenti di commozione interpretati con grande coinvolgimento emotivo da Miko Magistro nel ruolo di Giovanni Ficicchia, il fratello maggiore, con la dirompente comicità di Tuccio Musumeci nei panni di Don ’Nzulu Trombetta il maestro elementare che cerca di placare l’ira tra Giovanni e Giacomo, (Riccardo Maria Tarci), fratelli in perenne lotta a causa di un’eredità che ha favorito il primogenito. Un’operazione di riadattamento del testo che fa diventare l’opera di Capuana, forse la meno nota, una divertente commedia dal sorriso intelligente in cui i buoni sentimenti prevalgono sull’odio grazie al difficile e contrastato amore tra Lisa, (Eleonora Sicurella) e Peppino; (Giovanni Strano) figli dei due Ficicchia che alla fine decidono di dimenticare il passato per la felicità dei due giovani.magistro musumeci mignemi

Le gag esilaranti tra Margherita Mignemi, che nella messa in scena interpreta Anna la moglie di Don ‘’Nzulu, materna ed estremamente protettiva nei confronti dell’infelice Lisa che si ribella al volere paterno di sposare Eugenio Prisco, Gianmarco Arcadipane, al fianco di Tuccio Musumeci nel tentare di far fare pace ai due testardi fratelli conquistano applausi senza sosta donando allo spettacolo modernità ed immediatezza. Brava Eleonora Sicurella nei due assoli musicali in cui canta la sua disperazione di figlia e di donna costretta a subire la volontà paterna.  Intensa ed emozionante la scena in cui Miko Magistro, signore assoluto del palcoscenico, sceglie la felicità della figlia acconsentendo al matrimonio tra i due giovani e si reca dal fratello Giacomo dimenticando gli interessi economici ed anteponendo il dovere di padre davanti a tutto. Toccante l’abbraccio finale tra i due fratelli che si riuniscono dopo anni di silenzio e lotte. Uno spettacolo che nonostante l’ambientazione dell’epoca racconta come il denaro sia da sempre oggetto di lite e che l’amore e il buon senso siano l’unico mezzo utile per sconfiggere l’odio e l’orgoglio. Completano la scena realizzata da Susanna Messina, arricchita dalle musiche di Matteo Musumeci e i costumi delle Sorelle Rinaldi gli attori Margherita Papisca, la pittoresca figlia dei coniugi Trombetta, Maria Iuvara, Donna Peppa la vicina di casa, Francesco Fichera, Minicu, ed Enzo Tringale, il medico che tenta di curare il mal d’amore della giovane Lisa.

Elisa Guccione

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