CATANIA – “Il futuro è nelle mani di chi sa vivere al meglio il presente”. Così Igor Sibaldi, scrittore, studioso di teologia, filologia, filosofia e storia delle religioni ed autore di opere sulle sacre scritture e sullo sciamanesimo, oltre che di narrativa e teatro, dai microfoni dell’aula magna di Palazzo Vanasco sede dell’Accademia di Belle Arti di Catania, durante la lectio magistralis:“La Speciazione. Il coraggio di scoprirsi diversi”, organizzata dalla professoressa Liliana Nigro con il contributo scientifico della giornalista Elisa Guccione, spiega cos’è la speciazione passando dalla definizione in campo biologico fino ad arrivare all’accezione culturale del termine.
“La speciazione culturale – spiega Igor Sibaldi davanti ad una platea gremita e partecipe- avviene in periodi di profondo cambiamento come il momento attuale, durante i quali la specie madre è evidentemente stanca, agli sgoccioli. Da essa si distacca una specie nuova diretta altrove, che ha la sensazione che il mondo della specie madre sia stretto desiderando qualcosa di più rispetto alla realtà esistente e per questo intraprende un percorso tutto suo”.
Con piglio ironico ed elegante, dopo il saluto istituzionale del direttore dell’Ente Accademico Virgilio Piccari, passando per Darwin, Kant, Picasso e Steven King, interagendo simpaticamente con il pubblico, Igor Sibaldi descrive l’evoluzione del pensiero creativo che nasce da una disobbedienza costante contro il presente, costruendo una vera e propria rivoluzione culturale spesso non compresa da coloro che ci circondano, perché caratterizzato da una spinta quasi visionaria ma necessaria alla metamorfosi.
“È fondamentale- continua l’intellettuale- non lasciarsi frenare dalla paura ma essere capaci di cambiare la realtà che ci circonda, evoluzione che può avvenire solo entro un determinato lasso di tempo, impedendo alla rassegnazione e ai problemi di prendere il sopravvento e quindi bloccare la trasformazione necessaria per l’evoluzione umana”.