CATANIA- Ogni sogno è una vita possibile che nasce e si avvera, una verità che prende vita e si realizza. Questo il leitmotiv di “Dharma- I figli del sogno” scritto e diretto da Diletta Borrello e Simone Santagati con le canzoni e le musiche inedite di Emanuele Toscano, le coreografie di Alberto Crisafulli e Federica Fischetti, i costumi e l’Assistenza di Altea Cardia ed Ester Salerno e il Visual Show di Alessio Del Popolo.
Un fortunato ed applaudito debutto per un cast di giovani e talentuose promesse del teatro siciliano composto da diciassette artisti, cresciuti sotto la guida artistica e professionale di Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi, capace di incantare per oltre due ore il pubblico dell’Ambasciatori rapito sin dalla prima battuta dall’intrigante storia fantasy di Dharma, oasi di pace che prospera sotto la guida del Dio Sogno, e dei suoi abitanti.
Una storia non semplice dalle forti influenze orientali come il nome della stesso villaggio, scena dell’intricato plot narrativo, che secondo il sancrito lingua ufficiale dell’India assume diversi significati paragonabili al termine occidentale di religione, che valorizza ognuno dei diciassette artisti protagonisti (Diletta Borrello, Altea Cardia, Alberto Crisafulli, Ivana D’Ignoti, Arianna D’Urso, Alessio Del Popolo, Paolo Fichera, Federica Fischetti, Ruggero Giannella, Paola Gusmano, Francesca Nastasi, Luca Nicoletti, Ramona Pugliares, Ester Salerno, Simone Santagati, Emanuele Toscano e Daniele Virzì), sconvolti dall’arrivo di un forestiero nella loro tranquilla quotidianità fatta di sogni, visite al tempio e cerimonie iniziatiche per individuare chi sarà l’eletto scelto dal Dio che avrà il privilegio di sognare e quindi aprire una finestra sul futuro.
Uno spettacolo dalle atmosfere surreali che supera la prova di avvicinare al teatro un pubblico trasversale capace di catturare l’attenzione e l’interesse di ragazzi ed adulti che si sono immersi nella complicata vicenda dei figli del sogno e della premonizione catastrofica trasformatisi in realtà che sarà annullata con il sacrificio di uno degli abitanti.