Dall’ undici ottobre al Teatro Musco di Catania avremo la possibilità di rivedere l’inossidabile coppia Mignemi – Tosto in “Cari e … Stinti”. Siamo stati presenti all’anteprima teatrale e abbiamo avuto modo d’appurare che la nota commedia rappresentata per la prima volta il 25 aprile 1997, a distanza di ben quindici anni, non ha perso lo stile, la grinta e la trascinante simpatia, che l’ha contraddistinta e fatta amare dal pubblico.
La bravura e simpatia di Mimmo Mignemi e Angelo Tosto si esprime in ogni battuta, in ogni gesto e in ogni mimica. La storia rappresentata con goliardia, irriverenza e sfacciatamente fuori dai binari dà la possibilità di poter trascorrere due ore in pieno relax mentale. “Cari e … Stinti” piace a tutti, dal pubblico più esigente a quello più genuino, dalla critica più dura agli estimatori dei due attori – registi catanesi.
Il successo negli anni è dovuto, soprattutto, alla naturalezza con cui i due personaggi protagonisti, Mimmo De Dominicis e Angelo De Angelis, coinvolgono il pubblico con le loro battute e con il loro essere degli eterni bambini, dei monelli, un po’ cresciuti, che si prendono in giro amabilmente affrontando il tema della morte, del trapasso e del mistero dell’ al di là, con una forza comunicativa disarmante a cui è difficile non poter cedere.
Mimmo Mignemi visibilmente provato, poiché reduce da una brutta influenza ha dato il meglio di se combattendo, lottando, giocando come un vero leone, rendendo la sua interpretazione irripetibile oltre che inimitabile. Una valanga umana di simpatia e bravura. Un vero animale da palcoscenico pronto a soddisfare il suo pubblico; impossibile non ridere a tanta voglia di vivere.
Grande l’interpretazione di Angelo Tosto, il quale con classe ed eleganza ha reso ogni attimo della commedia degno di lode e professionalità. Ha fatto emergere il meglio della sua comicità, creando con l’amico e collega una vera osmosi naturale d’ interscambio teatrale senza eguali. Notevole l’interpretazione di Riccardo Maria Tarci, che impersonando un doppio ruolo ha saputo completare l’unicità della rappresentazione drammaturgica.
Il permanente successo di “ Cari e … Stinti” è dovuto, sicuramente, all’interpretazione magistrale dei protagonisti, ma anche alla capacità di un testo che ha saputo violare le regole del teatro e dosare magistralmente lo scherzo, la voglia di far emergere la propria anima fanciullesca con una grande professionalità ed un estrema cura dei particolari.
Una commedia che, a nostro avviso, può far molto per riavvicinare le persone al teatro e instillare nei giovani la voglia di vivere il teatro. Tutto ciò fa ben sperare che il teatro risorga da questo torpore culturale di cui è pervaso da un po’ di tempo e ritornare a risplendere come nei decenni scorsi.
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