di Elisa Guccione
ROMA – “Adoro tutto quello che è creatività”. Inizia così il nostro incontro con Gianni Togni, che a distanza di nove anni dall’album, “La Vita nuova”, ritorna in sala di registrazione per incidere “Il Bar del mondo”, Believe digital. Incontriamo l’autore di successi indimenticabili come “Luna”, “Semplice” o “Giulia” e di musical internazionali e numerose colonne sonore, in occasione di questa nuova fatica artistica legata alla nostra Sicilia.
Il video “Invisibili ma Eroi”, diretto dal regista Alfio D’Agata con i costumi di Pina Mazzaglia, interamente girato nella nostra città, rimanda subito ad un prodotto cinematografico. Come nasce l’idea di questo progetto?
“Volevamo fare qualcosa di molto più ampio e utilizzare più canzoni, ma alla fine abbiamo deciso un video che racconta la storia di tutti quegli “Invisibili ma eroi” in questo “Bar del Mondo”. Tutti i personaggi sembrano apparentemente destinati alla solitudine ma non è così, perché alla fine attraverso quel sorriso dei bambini si intravede la speranza di un cambiamento positivo”.
Si parla di diversi tipi di solitudine …
“Lavorative, intellettuali e culturali. Sono trattati aspetti della realtà di oggi come la mancanza di attenzione culturale di un popolo che ha dato i natali a grandi uomini che hanno scritto la storia, ma anche l’isolamento di persone che ad una certa età perdono il lavoro e sono consapevoli che non potranno essere nuovamente reinseriti in società. Si segue un ragionamento molto ampio che tocca diversi punti dell’animo umano”.
Come mai decide di non apparire in questo video?
“Non amo più questi edonismi. (ride). La musica, per me, ha un valore totale e non personalizzato ed odio quelli che ancora a cinquant’anni fanno i video come se ne avessero venti. Li trovo molto tristi”.
Nella sua discografia non cerca di sfruttare i passati successi ma si assiste ad una crescita culturale e musicale importante. Ci racconta come avviene questo passaggio?
“I testi delle mie canzoni non sono mai banali. Non amo ripetermi. Penso che solo riuscendo ad abbandonare il passato si può avere un futuro. Oggi a quasi sessant’anni sarebbe impossibile, oltre che ingiusto, competere con giovani che raccontano tutt’altro. Posso permettermi di esprimere quello che penso e raccontare la vita in maniera diversa. Ho sempre cercato di creare qualcosa di nuovo e particolare, perché l’arte, in genere non solo la musica, non è una fabbrica di mattoni”.
Cosa si aspetta di questo nuovo album?
“Il bar del mondo”, è andato e sta andando molto bene. Non sono più un mainstream, ma un outsider che non ha più problemi di rincorrere le classifiche e non sono più schiavo, per fortuna, di certi meccanismi. Ho la libertà di non dover rispondere a tutti i costi ad un successo con un altro, ma ho acquisito quella professionalità tale che mi permette di avere dei compratori di musica in diversi campi”.
Potrebbe definire il suo modo di fare musica?
“Penso molto e cerco di capire e sviscerare cosa mi aspetto dal mio disco senza comporre nulla. Prima di entrare in sala d’incisione inizio a creare e registro quello che ho scritto in precedenza. Discorso diverso per i musical”.
In che senso?
“È un lavoro semplice e complicato allo stesso tempo. Si deve seguire una storia e mettere in musica le emozioni che vengono raccontate, seguire le prove e tutta la produzione. È importante che l’autore si annulli e non dia una propria riconoscibile impronta allo spettacolo. Ci sono certi margini in cui muoversi e tutto dipenderà dalle tue scelte compreso il lavoro del regista. È una grande responsabilità”.
Gianni Togni è autore del musical “Poveri ma Belli”, diretto da Massimo Ranieri. Ci può raccontare qualcosa del parto artistico o delle prove?
“Con Massimo ho lavorato negli anni novanta in “Hollywood –Ritratto di un divo” ed ho avuto il piacere di farlo ricantare dopo anni. È un grande professionista e una persona per bene. “Poveri ma Belli” mi ha dato molto soddisfazioni ed ha riscosso ottimi consensi”.
Dove la rivedremo?
“Ad aprile ci saranno delle importanti novità che per ora non posso rivelare. Sto lavorando ad un nuovo album, completando il mio primo romanzo e, forse, scriverò la colonna sonora di un importante film”.
Elisa Guccione