“Stop alle spose bambine, Stop ai matrimoni precoci e forzati e ai diritti umani negati”. Questo il messaggio lanciato da Giorgia Butera, sociologa della comunicazione e scrittrice, durante la presentazione del testo “I sogni son desideri. Sono una bambina, non una sposa”, progetto sostenuto e sponsorizzato da Riccardo Di Bella, avvocato e proprietario dell’agriturismo “La Terra di Bo”. Il nuovo lavoro dell’autrice impegnata da diversi anni nella cooperazione internazionale umanitaria, come ribadito dai microfoni dell’agriturismo di Viagrande dalla giornalista Elisa Guccione moderatrice dell’incontro, punta ad informare, sensibilizzare ed educare tutte le comunità del mondo sulle mutilazioni genitali femminili, approvate e legalizzate ancora oggi da alcuni governi, e sui matrimoni imposti a bambine di otto anni dieci anni con uomini di oltre quaranta.
Hanno dialogato con la scrittrice: Anita Donisi, speaker radiofonico ed attrice, Angela Maria Viscuso, presidente Centro Antiviolenza A.N.G.E.L.I, Rosanna La Malfa, CEO Rainbowweb e responsabile della comunicazione della campagna “Sono una Bambina, Non una Sposa”, ed Elisa Guccione, giornalista.
“È un viaggio tra l’universo femminile e quello adolescenziale – spiega Giorgia Butera – che affronta la crescita e lo sviluppo fisico delle bambine, le diversità culturali e lo squilibrio di genere”. Nel mondo ci sono ancora cinquantasette milioni di bambini a cui non viene data l’istruzione. Nel 2013 nei Paesi in via di sviluppo una bambina su nove è costretta a sposarsi prima dei quindici anni subendo violenza di ogni genere dal marito imposto. “Chad, Nigeria, Bangladesh e Guinea- continua l’autrice- sono i paesi in cui il matrimonio forzato supera il 60% dei casi e le spose si aggirano intorno all’età di otto anni”. Ed ancora aggiunge: “Nel Medio Oriente e nel Terzo Mondo esiste un momento cruciale che segna il cambiamento e il destino femminile ovvero la comparsa del ciclo mestruale che determina, secondo le loro usanze, la maturità fisica e mentale per procreare ed affrontare il matrimonio anche con uomini che potrebbero essere i propri nonni”.
È stata presentata ai numerosi presenti la Comunità Internazionale “Sono una bambina, Non una sposa”, per l’attuazione delle buone pratiche in materia dei diritti umani, campagna di sensibilizzazione iniziata il 21 settembre 2014, durante la giornata di alto livello sul tema dei matrimoni precoci e forzati tenutasi a New York, promossa dall’Onu.
Intenso anche l’intervento di Angela Maria Viscuso, che dalla violenza subita ha saputo trarre la forza per aiutare le donne vittime del maschio prevaricatore. “A tutte coloro che si rivolgono alla mia associazione – dichiara la presidente di A.N.G.E.L.I. – dico sempre di reagire e denunziare gli abusi subiti e di non farsi sopraffare dal dolore, l’unico modo per poter cambiare la realtà quotidiana”. Commozione e partecipazione per la lettura di un brano del libro interpretato dall’attrice Anita Donisi.