di Elisa Guccione
Erano le nove del mattino dell’11 settembre 2001 quando a New York un aereo si schiantò contro una delle torri gemelle del World Trade Center, a Manhattan. Diciotto minuti dopo, le telecamere della CNN e della BBC ripresero in diretta la scena del secondo aereo che si schiantò dentro la seconda torre. Un terribile evento che sconvolse e fermò per alcuni attimi il cuore di ognuno di noi, mettendo in ginocchio la più grande potenza internazionale, dove morirono oltre 2974 persone. La maggior parte delle vittime erano civili.
A distanza di diciassette anni questo è il ricordo di Elisa L. una turista siciliana in viaggio di nozze a New York: “Ricordare quella scena ancora mette i brividi. Ci siamo salvati per miracolo mio marito ed io. Eravamo in viaggio di nozze. Volevamo visitare l’osservatorio, vedere e capire cosa si provava a salire così in alto. Lo spettacolo davanti a noi era spaventoso, sembrava una scena di un film. Eravamo paralizzati. Ricordo che ritardai per non so quale motivo ad uscire dall’albergo. Quel ritardo ci salvò la vita. La paura di essere colpiti dai detriti e di essere soffocati dalla polvere era infinita ma iniziammo a correre verso la West End la super strada che costeggia l’Hudson. Uscimmo dalla zona pericolosa e ricordo che una donna ci ospitò nella sua casa dicendoci che aveva un bunker che avremmo potuto utilizzare insieme alla sua famiglia, qualora l’attacco fosse andato avanti. Siamo stati protagonisti e non vittime per fortuna di una guerra che mai potrà essere cancellata dai nostri cuori e ringraziando Dio siamo qui a raccontarlo. Dopo 17 anni il terrore è rimasto immutato”.
Oltre 1100 i morti senza nome di quel maledetto 11 settembre 2001. Il lavoro di identificazione continua anche se il ritmo è sensibilmente rallentato, perché la maggior parte dei resti è composta da ossa, da cui è molto difficile risalire al dna. 1642 il numero delle vittime identificate su 2753 morti. Un impegno che l’Istituto newyorkese di medicina legale da diciassette anni ha assunto con le famiglie delle vittime come obbligo sacro da portare a termine.
Un dolore lacerante che ancora oggi l’America piange e soffre per i tanti figli innocenti uccisi da un attacco terroristico nel cuore di New York, organizzato da un gruppo di aderenti ad al-Qaida e firmato da Osama Bin Laden. Un attentato che cambiò la storia del mondo non solo degli Stati Uniti, i quali risposero dichiarando la “guerra al terrorismo” e attaccando l’Afghanistan controllato dai Talebani, accusati di aver ospitato i terroristi e dare loro supporto.
Elisa Guccione