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A quasi cento anni muore Salvatore Camilleri, ultimo studioso di Storia Patria Siciliana

A quasi cento anni muore Salvatore Camilleri, ultimo studioso di Storia Patria Siciliana

27.03.2021.

Di Elisa Guccione
Catania e la Sicilia tutta perde uno dei suoi figli più illustri. Ci lascia Salvatore Camilleri studioso fra i più importanti del dialetto siciliano e maggiore storico della poesia siciliana, punto di riferimento per almeno tre generazioni di poeti e studiosi di Storia Patria e nome noto a livello internazionale per aver realizzato, fra le tante e preziose opere, il vocabolario italiano-siciliano, pubblicato anche in più allegati con il quotidiano “La Sicilia”.FB_IMG_1616680445000
A quasi un secolo, avrebbe raggiunto le 100 primavere il 12 maggio di quest’anno, muore attorniato
dall’affetto dei suoi cari nella sua casa di Barriera, acquistata negli anni settanta con il ricavato dei suoi studi dedicati alla storia della Baronessa di Carini da cui fu tratto lo sceneggiato Rai interpretato da Ugo Pagliai.
Un uomo buono, allegro, grande tifoso del Catania e sempre al passo con i tempi fino all’ultimo giorno. Ha rivolto il suo interesse allo studio del dialetto scegliendolo come unico mezzo espressivo di tutta la sua imponente produzione letteraria tra cui, fra le tante opere, ricordiamo “Sangu Pazzu”, “Luna Catanisa”, “Gammazita”, “Raccolta di Poeti siciliani contemporanei” e “Il Manifesto della Poesia siciliana Moderna”.received_817553042191723
La lingua usata nei suoi libri non è nè catanese, nè palermitana ma rappresenta una koinè regionale non sorda al rinnovamento linguistico.
Chi l’ha conosciuto non ha potuto fare a meno di innamorarsi della sua immensa cultura e delle sue esilaranti battute sempre dirette e pungenti. In una delle tante interviste come quella pubblicata da Panorama,nella seconda metà degli anni ottanta, scelto tra i siciliani più importanti in Europa, spiega come mai ha deciso di dedicare il suo studio al dialetto: “Ho utilizzato solo il siciliano, perché è una lingua innocente non colpevole, non contaminata dalla retorica fascista che aveva tradito i miei valori e i miei ideali dell’epoca in cui da giovane avevo mosso i primi passi nel campo della letteratura cercando, come fanno i poeti, di dare una risposta al tragico momento storico in cui ero coinvolto come uomo e anche come soldato”.
Fu il vero divulgatore di una nuova forma di linguaggio in Sicilia dal dopoguerra ad oggi
È stato dirigente scolastico in Sardegna, in Veneto, dove sposó la sua Ruggerina incontrata al fronte tra le campagne di Schio, e a Catania presso il circolo didattico Caronda.
In ogni suo verso, anche per gli spettacoli teatrali messi in scena in giro per l’Europa, Stati Uniti e America del Sud dalla Marionettistica dei Fratelli Napoli, è possibile vedere ritratta la Sicilia e i suoi personaggi estremamente umanizzati e mai lontani dalla realtà dei nostri tempi.
In un momento storico di grandi e gravi lutti l’arte, il teatro, il mondo della cultura e dello spettacolo perdono un autore sensibile e illuminato, che vivrà per sempre tra le pagine dei suoi libri e le parole dei suoi personaggi regalandogli quell’immortalità destinata ai grandi uomini.
Elisa Guccione

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