Ph Regina Betti
Ph Dino Stornello
CATANIA- Giovani, talentuosi e motivati da quel virus chiamato teatro. La loro vita si svolge tra Catania e Parigi, diventata ormai la loro seconda casa. Il regista Sebastiano Mancuso e gli attori Loriana Rosto, Antonella Scornavacca, Elmo Ler e Gaetano Festinese della Compagnia Absinthe teatro sono gli unici artisti siciliani ad aver sposato il genere del thriller psicologico. Conosciuti per aver messo in scena lo spettacolo “Che fine ha fatto Baby Jane” vincendo la scommessa di varcare i confini dell’isola con una ricca e proficua tournée che li ha visti protagonisti per i maggiori teatri parigini. Il 29 e 31 marzo debutteranno al Musco in prima nazionale con l’inedita pièce “Piano, piano dolce Carlotta” con l’intento di ripetere il successo precedente. Li incontriamo subito dopo una pausa dalle prove.
Come nasce la scelta di seguire questo particolare tipo di drammaturgia?
“La psicologia di una persona è l’aspetto più interessante da studiare ed interpretare – dichiara l’attore Elmo Ler-. Spesso la sofferenza è la grande manipolatrice delle azioni e per un attore renderla vera sul palcoscenico è molto stimolante. Il thriller psicologico- aggiunge Antonella Scornavacca- racchiude in sé diverse motivazioni da scoprire, che coinvolgono lo spettatore mentalmente ed emotivamente. Questo genere di spettacolo è un contenitore di sentimenti diverso da quello a cui siamo abituati a vedere di solito a teatro”.
“Piano piano dolce Carlotta” è il sequel naturale di Baby Jane. Quali sono le novità che riserverete al pubblico del Musco il 29 e 31 marzo?
“La differenza sta nella drammatizzazione, perché “Piano piano dolce Carlotta” è tratto da un racconto, mentre “Che fine ha fatto baby Jane” è un romanzo anche se l’autore di entrambi i testi è lo stesso- continua Sebastiano Mancuso-. L’interpretazione è diversa anche per il differente tipo di registro stilistico usato. Piano, piano dolce Carlotta ha una coralità particolare con più mutamenti fuorvianti ed inquietanti”.
A Catania siete gli unici che vi occupate di questo genere. Quali sono state le reazioni del pubblico davanti ad un offerta culturale
così diversa dal solito?
“Il pubblico ha reagito positivamente a questa nuova scelta stilistica, trovando in essa una nuova energia fisica, emozionale ed intensa”.
La vostra vita si svolge tra Catania e Parigi, quanto ha influito la cultura francese nella scelta della realizzazione dei vostri lavori?
“La Francia ha esercitato un’azione determinante, perché gran parte dei miei studi di recitazione e la ricerca dei testi si sono svolti a Parigi- dichiara Elmo Ler-. Ho conosciuto la grande tradizione teatrale francese che mi ha dato la voglia di portare nella mia città non solo testi classici ma anche quelli meno conosciuti che meritano di essere diffusi. Parigi ha un fermento culturale artistico molto interessante che arricchisce non solo un attore ma anche un semplice visitatore- continua Loriana Rosto- ma siamo interessati allo studio e alla rappresentazione di testi diversi come quelli americani o inglesi, perché il teatro è teatro ovunque”.
Il vostro è un teatro moderno, contemporaneo che parla ad un pubblico trasversale. È stato difficile riuscire a trovare l’amalgama giusta tra tradizione e novità per creare qualcosa di diverso ed accattivante?
“Il teatro è una lingua universale- riprende Sebastiano Mancuso- perché se si vuole raccontare una determinata situazione umana possono cambiare i tempi, lo stile, il genere ma le domande dell’uomo ruotano quasi sempre sul significato della propria esistenza”.
Avete già preparato una prossima stagione? Il prossimo spettacolo quale sarà?
“I prossimi progetti in cantiere sono tanti e diversi. La prossima produzione sarà “Il sesto giorno” di Andrèe Chedid un romanzo inedito per l’Italia di una scrittrice francese da cui è stato tratto un film interpretato da Dalida, che per la prima volta sarà riadattato per le scene a Parigi con un’importante attrice francese Sylvie Artel, per poi essere trasposto in italiano con un cast tutto italiano. Ci saranno anche commedie più leggere come “Crocque Monsieur” di Marcel Mithos un testo della comedy francese, ma ci saranno anche spettacoli a sfondo storico come “Lucrezia Borgia” di Victor Hugo, “La regina Margot” di Alexander Dumas e “Cime Tempestose” di Emily Bronte. Ci sarà anche il monologo “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello interpretato da Loriana Rosto e continuando sul filone del thriller psicologico andrà in scena “Misery non deve morire” di Stephen King.