La sua passione per il giornalismo lo aveva portato a scrivere sul suo giornale fino a pochi giorni prima che si aggravasse e si rendesse necessario il ricovero.
Da inviato speciale ha seguito tutti i grandi avvenimenti italiani e siciliani, di cronaca e politica soprattutto, ma anche di temi sportivi e anche culturali. E’ stato tra i primi cronisti ad arrivare nel Belice nel 1968 dopo il terremoto.
Ha seguito gli anni di piombo del terrorismo, il processo alle Brigate Rosse a Torino e si è occupato del rapimento di Aldo Moro. Era stato a Palermo per raccontare il maxiprocesso a Cosa nostra e poi per le stragi di Capaci e Via D’Amelio.
Era stato anche inviato di guerra: nel Golfo nel 1991 e a Sarajevo durante quella civile nella ex Jugoslavia. Ha raccontato anche del caso Sindona, dei misteri di Calvi, del morto-vivo di Avola, della tragedia delle tre bambine uccise dal mostro di Marsala.
Tra le sue grandi battaglie quella per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e per il Casinò di Taormina.
Sempre in prima fila, ma sempre accanto ai giovani cronisti che sono cresciuti e si sono formati con lui. Sempre pronto a dare, ma anche a ricevere consigli, così lo raccontano. E a scrivere con amore disincantato della sua amata Catania.