Anche a Catania arriva il Tango del Duo Opus Ludere. Non si tratta di quello dei locali o delle piazze della Romagna, figlio del ballo “nazionale” argentino (e, per la verità, da tempo dilagante dappertutto) ma di quello da concerto: pura musica, cioè. Certo, anch’essa derivata da quella tanto cara a Hinhemith o a Stravinskij e nobilitata dal genio di Piazzolla ma, in questo caso, figlia della creatività puramente musicale di compositori italiani, di indubbia qualità anche se ancora meno celebrati.
Il flautista Domenico Testaì e il chitarrista Davide Sciacca, che compongono il Duo, sono peraltro dedicatari e consegnatari di bani appositamente per loro creati da musicisti del calibro di Joe Schittino (uno dei compositori italiani più apprezzati al mondo, attuale direttore dell’Istituto musicale Vinci di Caltagirone), Andrea Amici (apprezzata conoscenza del pubblico del Castello; romano di nascita, siciliano d’adozione, di cui è stata eseguita dal Ten Strings Duo, in prima mondiale davanti alla Royal Family, una composizione dedicata alla regina Elisabetta), del sassofonista Francesco Santucci (frequenti le sue presenze in Rai; quest’anno, tra l’altro, con Sting a Sanremo) e del trentino Roberto Di Marino (diploma in composizione, musica corale e direzione di coro, jazz e arrangiamento per windband, insegnante al Conservatorio di Verona).
Questo appuntamento catanese, compreso nel progetto “Dalla Sala Magma al Castello Ursino” – che è organizzato dall’associazione etnea ed ospitato nel calendario dell’“Estate in Città” del Comune di Catania – è in programma per domenica 30 settembre alle ore 21.
Il repertorio che ha superato un bel rodaggio in giro per varie località italiane, comprende: “Habanera e Tango” e “La Luna y lo Ruisenor” di Santucci, “El Tango” di Andrea Amici, “Sdebitango” di Joe Schittino e la “Sonata per Flauto e Chitarra” (nei tempi di Allegro, Adagio eVivo) di Roberto Di Marino. In esclusiva per il pubblico catanese è, però, prevista la “prima esecuzione assoluta” di “La Bruja Loca” di Santucci. Questo programma costituisce l’ossatura di un progetto discografico in avanzato stato di realizzazione e di cui il concerto è, in certo modo, un’anteprima.