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Al Metropolitan si sorride riflettendo con il coraggio di “Due Preti di troppo”

Al Metropolitan si sorride riflettendo con il coraggio di “Due Preti di troppo”

12.01.2025.

Di Elisa Guccione

Catania- Ironia, sentimento ma anche riflessione con qualche lacrimuccia sul finale per l’atto unico “Due Preti di troppo“, scritta, diretta ed interpretata da un più che bravo Antonio Grosso insieme agli ottimi Antonello Pascale, perfetta spalla di Grosso, e Gaspare Di Stefano, Gioele Rotini e Alessia D’Anna per il cartellone “Una stagione a 4 stelle- Gilberto Idonea” ideata e diretta da Alessandro Idonea.
Sul palco del Metropolitan la CompagniaTeatro” di Antonio Grosso, autore e protagonista dell’applaudita pièce “Minchia Signor Tenente“, mette in scena una commedia brillante dall’alto valore educativo che con intelligenza parla di mafia, prostituzione, droga e delinquenza ma anche di impegno, rinascita e voglia di costruire il proprio futuro scrollandosi di dosso il marciume e la sporcizia degli abitanti di quei quartieri di cintura sottomessi all’egida del mafioso di turno e dei suoi scagnozzi.FB_IMG_1736657173183
La vicenda si svolge in quartiere a rischio di Palermo descrivendo la quotidianità dei tanti quartieri della periferia del nostro Paese in cui non è difficile identificare la figura di Don Ezio, Antonio Grosso, con quella di Padre Pino Puglisi o Don Giuseppe Diana di Castel Maggiore e la loro importante azione di recupero sociale, che dà fastidio all’organizzazione criminale che dirige il quartiere in quanto sottrae i giovani dalla strada derubadoli della manovalanza.
L’arrivo di Don Ezio e Don Sabatino, Antonello Pascale, tra quella gente abbandonata a se stessa come la parrocchia di cui sono amministratori dona speranza agli uomini e alle donne del quartiere ristabilendo quel legame ormai inesistente con l’Altissimo.
I due giovani preti fanno di tutto per conquistare i fedeli e riavvicinarli a Cristo con la scusa di ricreare il Coro “Sacro Cuore di Gesù” e attraverso la musica salvare quei giovani a cui per destino è stato tolto il futuro.FB_IMG_1736656953306
La recitazione di Antonio Grosso e di tutto il cast è fluida ma anche coinvolgente soprattutto nei momenti musicali in cui il pubblico, generoso negli applausi, timidamente canta insieme ai protagonisti sulla scena l’immortale Tanta voglia di lei dei Pooh o Somebody to love dei Queen e s’immedesima nell’avvincente racconto capace di mettere in luce l’amarezza della nostra quotidianità con realismo e liricità attraverso un gioco poetico in cui ci si diverte ma non si può fare a meno di riflettere sulla gravità dell’argomento trattato.
Lo spettacolo non annoia, ma conquista in quanto è un fermento di positività e bravura in cui si arriva all’epilogo immaginato e temuto sin dalle prime battute con estrema immedesimazione e partecipazione, ponendosi l’obiettivo ben riuscito di riflettere sorridendo.
Elisa Guccione

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