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Al Musco in scena “Casa di bambola”

Al Musco in scena “Casa di bambola”

10.12.2019.

CATANIA – Quando nel 1879 “Casa di bambola” fu rappresentato per la prima volta, il dramma suscitò scandalo e polemica ovunque per la sua lettura come esempio di un femminismo estremo; tanto che in Germania Ibsen fu addirittura costretto a trovargli un nuovo finale, perché la protagonista si rifiutava di impersonare una madre da lei ritenuta snaturata.

A vestire i panni della protagonista Nora Helmer sarà Valeria Contadino, già reduce dal successo de La creatura del desiderio di Camilleri – Dipasquale, diretta in questa nuova entusiasmante fatica da un veterano del teatro italiano come Sebastiano Tringali che si è ritagliato un ruolo nel personaggio del Dottor Rank. Completano la compagnia Davide Sgrogiò, nelle vesti di Torvald Helmer, Barbara Gallo sarà Kristen Linde e Riccardo Tarci il bieco Krogstad. Musiche di Germano Mazzocchetti, scene Susanna Messina, costumi sorelle Rinaldi. Casa di bambola è una produzione Teatro della città Catania.

Il dramma resta a tutt’oggi opera di una grande e complessa modernità, abitata da personaggi capaci di parlare ancora ai nostri contemporanei. Partendo da una nuova e attenta rilettura di questo grande classico di fine ‘800, attraverso una riscrittura e rielaborazione scenica del testo, si cercherà di approdare ad uno spettacolo dove il centro sia “il dramma nudo”, spogliato di bellurie ottocentesche e convenzioni borghesi.

Nora Helmer, cui Valeria Contadino presterà forza, temperamento e coraggio, è sposa allegra, ingenua e deliziosa per il marito Torvald. Tuttavia ella nasconde un segreto che sarà la porta attraverso cui precipiterà l’azione drammatica.

Secondo la concezione etica di Ibsen, – scrive il regista Sebastiano Tringali –   il peccato che non si può perdonare è quello commesso contro la personalità individuale dell’essere umano. Pochi istanti, alcune parole, un gesto inatteso, possono bastare per mandare in frantumi la sofisticata architettura all’interno della quale, per tutta la vita, ci siamo mossi.

L’azione scenica si svolge interamente a casa dell’avvocato Torvald Helmer. Torvald è sposato da otto anni con la giovane Nora, con la quale ha instaurato un rapporto più da padre premuroso che da marito, ritenendola puerile e spensierata. Nora però non è mai stata quella “bambola” irresponsabile che il marito crede. In passato, infatti, per poter curare una grave malattia del marito, la donna ha contratto un debito con Krogstad, uno strozzino, falsificando la firma del padre su alcune cambiali. La situazione sembra migliorare quando Torvald è promosso direttore della filiale di banca in cui lavora. Proprio lì, però, è impiegato anche Krogstad. Per ottenere vantaggi personali Krogstad minaccia Nora di rivelare tutto e comincia a ricattarla.

La mente si apre ed il pensiero si cristallizza sulla nostra immagine, – continua il regista – sulla “persona umana” che siamo! L’eroismo è, quindi, la cosciente presa d’atto di uno ‘status’ di fronte al quale si deve agire. Pirandello ritiene Ibsen non solo il creatore del Teatro Moderno, ma il maggiore autore dopo Shakespeare.

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