CATANIA – L’atteso traguardo dei 100 sistemi robotici “da Vinci” in Italia è stato raggiunto proprio in Sicilia, più precisamente a Catania. Con questa ultima e recentissima installazione salgono a 3 i robot per la chirurgia robotica mininvasiva in Regione. «La piattaforma, acquistata dall’Università di Catania e in uso al Policlinico Universitario cittadino – spiega il rettore Francesco Basile – rappresenta per il nostro Ateneo l’espressione più completa di quella sinergia tra attività didattica, ricerca e assistenza. Una risposta concreta ed efficace alle istanze didattico-formative degli studenti e di aggiornamento dei docenti, ricercatori e medici, attuabili attraverso soluzioni tecnologiche innovative». Il primo intervento con il nuovo ausilio sarà eseguito il prossimo 23 aprile, una volta ultimato il periodo di training dei chirurghi, degli infermieri e degli anestesisti dei reparti di Urologia, Chirurgia pediatrica, Chirurgia generale e Ginecologia, già in corso.
Il robot da Vinci rappresenta la piattaforma più evoluta per la chirurgia mininvasiva, successiva alla laparoscopia, in cui il chirurgo non opera in maniera diretta con le proprie mani, ma manovra le “braccia robotizzate” Endowrist a distanza, tramite una consolle chirurgica computerizzata posta all’interno della sala operatoria. Il sistema computerizzato permette una reale visione in 3D del campo operatorio, trasformando quindi il movimento delle mani del chirurgo in impulsi che vengono convogliati alle “braccia robotiche”. Il robot da Vinci Xi viene utilizzato per interventi chirurgici in urologia anche pediatrica, chirurgia generale, ginecologia, cardiochirurgia, chirurgia toracica, chirurgia trapiantologica ed otorinolaringoiatria.
«Adesso – ha sottolineato il prof. Giuseppe Morgia, direttore dell’Uoc di Urologia del Policlinico – saremo in grado di offrire ai nostri pazienti un nuovo percorso chirurgico di avanguardia. Il robot, infatti, consente una maggior facilità di accesso a vie anatomiche particolarmente difficoltose, oltre ad una maggior precisione demolitiva nei confronti dei tumori e riduzione della degenza post-operatoria».