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Alla Sala Di Martino in scena “U sceccu do Signuri – Miracolo a Natale”

Alla Sala Di Martino in scena “U sceccu do Signuri – Miracolo a Natale”

18.12.2019.

Catania – Sabato 21 Dicembre 2019, alle ore 21.00, alla Sala Giuseppe Di Martino di via Caronda 82, a Catania, debutta la nuova produzione del Centro teatrale Fabbricateatro, la pièce “U sceccu do Signuri – Miracolo a Natale” del drammaturgo catanese Sal Costa. Lo spettacolo (repliche il 22 Dicembre ore 18.00 e 27, 28 e 29 ore 19.00) si avvale della regia della giovanissima Nicoletta Nicotra e vede protagonista in scena Cinzia Caminiti e “La musica” (Sara Castrogiovanni, Francesco Messina, Andrea Mirabella, Nicoletta Nicotra), Piccola orchestra giovanile dell’Etna Jacarànda, diretta da Puccio Castrogiovanni. Le scene sono di Bernardo Perrone, i costumi di Fabbricateatro, luci di Simone Raimondo e video di Gianni Nicotra. Ingresso spettacoli: € 10,00 Ridotto € 8,00 – Info e prenotazioni: 347.3637379.

La pièce, grazie alle musiche, all’impianto scenografico e alla storia narrata, trasporta lo spettatore in piena atmosfera natalizia. Protagonista è una donna, una popolana con un colorito linguaggio vernacolare che, nella notte della Vigilia di Natale, incontra l’asino del presepe. Nel racconto dell’asino un nuovo Vangelo apocrifo ed i fatti narrati sorprendono perché vengono da un’angolazione diversa e la sensibilità dell’asino si mescola a quella della popolana che ne riporta il racconto.

“Nello spettacolo – spiega l’autore Sal Costa forse un sogno o una un’apparizione soprannaturale e miracolosa nella notte della Vigilia di Natale, troviamo il realismo magico di Jodorowsky, la commedia dell’arte, Martoglio e l’opera dei pupi. La pièce, in una avvincente e coinvolgente atmosfera natalizia, finisce per incantare e divertire”.

 

“U sceccu do Signuri” – aggiunge la protagonista Cinzia Caminitiè una storia lieve, surreale e terrena dove un asino, per bocca di una “fimmina di casa”, racconta la sua personale esperienza con i personaggi del presepio, narra del protagonista più famoso della Storia, Gesù e di quelli che lo hanno attraversato lungo il suo cammino sulla terra: i magi, gli arcangeli, la sacra famiglia e poi i viaggi, le fughe, i miracoli. Un racconto di uno “sceccu”, seppur “sceccu do Signuri”. Per me un ritorno al dialetto arcaico, sonoro, quello che somiglia alla poesia, un  percorso a ritroso tra le canzoni popolari eseguite dal vivo, tra i Vangeli apocrifi e soprattutto al “cuntu”, arte antica e per fortuna ancora attuale. In scena si racconta semplicemente un fatto, un sogno, un incubo notturno, un miracolo ed ognuno gli darà il suo significato a seconda della sua visione, spirituale o laica che sia. Si sorride, si riflette, ci si commuove. Ed a Natale deve essere così”.  

 

 

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