Un nuovo sistema di rilevazione degli ascolti tv sui device digitali: è quello presentato questa mattina da Auditel, a Milano, che ‘mapperà’ le perfomance di ascolto su smart tv, smartphone, tablet, computer e consolle di gioco. I dati saranno resi pubblici ogni giorno, insieme a quelli pubblicitari. “Un primato assoluto a livello internazionale”, ha detto il presidente di Auditel Andrea Imperiali. Oggi, in Italia, sono oltre “112milioni gli schermi che possono accedere a contenuti video o tv” di cui “42milioni circa sono tv tradizionali, 43milioni smartphone, 7 milioni i tablet e altrettante le smart tv connesse, 19 milioni i pc, a cui si aggiungono anche le piattaforme per il gaming”. Una rivoluzione quella digitale che ha modificato le abitudini degli spettatori sia in termini di contenuti che di supporti di fruizione utilizzati, e che quindi ha portato a ripensare anche il modello di rilevazione di ascolto che da oggi affiancherà quello tradizionale. “I dati censuari relativi ai device digitali non sostituiscono ma semplicemente si affiancano ai dati tradizionalmente raccolti con il sistema campionario”, ha precisato Imperiali, e, non verranno sommati “perché non siamo nelle condizioni per ora di fare una total audience” visto che “i dati censuari tradizionali sono espressi in device, quelli campionari in individui”. L’obiettivo sarà di arrivare a “gennaio 2021 al traguardo della Total audience della tv, cioè l’integrazione degli ascolti della tv tradizionale con quelli dei device digitali, attraverso metriche univoche e omogenee”. Con il tradizionale sistema campionario, su oltre 16mila famiglie, Auditel rileva gli ascolti di circa 191 editori; con il nuovo sistema censuario rileverà, per ora, gli ascolti di sei editori che rappresentano l’86,5% del totale ascolto televisivo (DeAgostini, Discovery, La 7, Mediaset, RAI e Sky). Gli ascolti sono rilevati su desktop e mobile browser e a breve saranno registrati anche quelli generati attraverso le app. Quattro le nuove metriche messe a punto da Auditel per la misurazione: l’Average Minute Rating-Device, simile al tradizionale ‘ascolto nel minuto medio’, che quantifica però i dispositivi; il Legitimate Stream, che misura il volume di stream erogati e visti per almeno 300 millisecondi; il Total Time Spent, calcolato sommando tutti i secondi in cui ciascun device ha visualizzato contenuti editoriali e pubblicitari di un singolo canale e l’Average Stream Duration, ovvero la durata media di uno stream. Non esiste, per quanto riguarda il mondo digitale, lo share. I dati quotidiani degli ascolti verranno diffusi alle 18 di ogni giorno, mentre ogni martedì alle 10 sarà pubblicato un report settimanale. Per il presidente degli Utenti Pubblicità Associati, Lorenzo Sassoli de Bianchi, si tratta di un risultato “all’avanguardia per il mercato degli investitori in pubblicità. La possibilità di misurare i contenuti televisivi su tutti i device digitali consentirà di penetrare nuovi segmenti di consumo, favorendo l’innovazione tanto nella pubblicità quanto nei prodotti editoriali”.