Il Codacons, che con le sue denunce ha portato la Procura di Milano ad aprire un’inchiesta sul fenomeno del bagarinaggio online e l’Antitrust ad elevare una multa milionaria agli operatori del settore, ha deciso di scendere nuovamente in campo, attraverso un esposto alla magistratura catanese, in cui si chiede di aprire indagini per truffa e aggiotaggio per il concerto di Claudio Baglioni ad Acireale, al fine di punire qualsiasi speculazione e truffa a danno degli utenti, dei fan del cantante e degli appassionati di musica.
Il protagonista assoluto dei concerti torna a essere il dilagante e del tutto illegale fenomeno del secondary ticket. Biglietti «a prezzi dopati, una speculazione vergognosa» tuona il Codacons, che, per denunciare i «mostruosi e ingiustificati rincari per assistere all’esibizione di Claudio Baglioni ad Acireale», ha deciso adesso di depositare l’ennesimo esposto. «Siamo costretti ancora una volta a rivolgerci alla magistratura – afferma il Codacons – chiedendo alla Procura di Catania di aprire indagini a tutela degli utenti e punire con la massima severità speculazioni sui prezzi dei biglietti per gli eventi organizzati al Pal’Art Hotel di Acireale».
Il Codacons pone, quindi, all’attenzione della Procura di Catania il caso di un utente che con la propria carta di credito acquistava sulla piattaforma online Viagogo quattro biglietti del concerto di Claudio Baglioni, in programma per il 2 novembre al palasport “Pal’Art Hotel” di Acireale. Il prezzo indicato per ogni singolo biglietto, così come visualizzato sullo schermo, era di € 77. Tuttavia, dopo aver effettuato la transazione, l’utente si accorgeva che per l’acquisto dei quattro biglietti veniva addebitata la cifra astronomica di € 1.437,86.
La vicenda in questione va oltre il fenomeno del bagarinaggio online, con biglietti di eventi e concerti venduti su siti secondari a prezzi superiori. Infatti, il prezzo astronomico sborsato sulla piattaforma Viagogo rispetto a quello effettivo pattuito, oltre a non potersi giustificare con il pagamento di una commissione di intermediazione, non è stata comunicata prima della conclusione del contratto. «Anche il silenzio maliziosamente serbato sulla commissione di intermediazione – afferma l’avv. Carmelo Sardella, dirigente dell’Ufficio legale regionale Codacons – o su circostanze rilevanti ai fini della valutazione delle reciproche prestazioni da parte di colui che abbia il dovere di farle conoscere, integra l’elemento del raggiro, idoneo a influire sulla volontà negoziale del soggetto passivo, e configura una truffa contrattuale».
Le segnalazioni dei consumatori relative ai siti di “secondary ticketing”, prosegue l’avv. Sardella, «raccontano di persone truffate a causa di costi aggiuntivi (quali salate spese di commissione) inserite al momento dell’acquisto e non previste, o di occasioni in cui si cerca di accedere al sito ufficiale di vendita, ma si finisce con l’essere reindirizzati a piattaforme di secondary ticketing. Tutte testimonianze che provano come sul web sia un’attività ormai quotidiana e manchi di trasparenza.