di Elisa Guccione
ROMA- Sono trascorsi quattro anni da quel 13 marzo 2013 quando Jorge Mario Bergoglio veniva eletto Papa scegliendo il nome di Francesco. Emblematica la sua semplicità, caratteristica del suo pontificato, quando si affacciò dalla loggia delle benedizioni dalla Basilica di San Pietro dicendo: “Fratelli e sorelle buonasera, sapete che il dovere del Conclave era dare un papa a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo… Ma siamo qui”. Nel suo primo discorso in piazza San Pietro si è rivolto ai fedeli chiedendo sostegno: “Vi chiedo un favore. Prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo una preghiera a Dio, dal popolo, perché benedica il suo vescovo”.
Papa Francesco in questi anni ha usato spesso le parole popolo e “vescovo” al posto di Papa. Quest’uomo venuto “dalla fine del mondo”, il primo papa sudamericano e il primo pontefice gesuita nella storia del papato, è stato capace di riportare la Chiesa per strada tra la gente e conquistare il cuore di tante persone anche di credo diverso.
Un uomo umile dall’intelligenza acuta che ha capito che l’unico modo per riavvicinare la gente al vangelo e alla parola di Dio è utilizzare uno stile comunicativo naturale ed efficace. Un rivoluzionario, paladino dei poveri e dei più vulnerabili, che parla alla persone anche attraverso i social e punta a riformare la Curia Romana proponendo un cattolicesimo aperto al dialogo fra i popoli in cui l’amore e il sostegno vengono prima del giudizio.
Non è prevista alcuna festa o celebrazione particolare per questo compleanno speciale, la sua agenda è libera da impegni ufficiali, probabilmente inviterà nella sua residenza di Casa Santa Marta i senzatetto, gli ultimi della terra per una colazione a base di dolci argentini e bevande calde come ha fatto in occasione dei suoi 80 anni e continuerà a lavorare per risollevare la Chiesa da questa crisi spirituale che sta vivendo avvicinandola alle periferie del mondo.
Una cosa è certa che Francesco con la forza e il coraggio che lo contraddistingue dovrà affrontare molte battaglie, soprattutto tra la falange conservatrice del Vaticano, per ridare un volto umano alla Chiesa e scriverà, nonostante le opposizioni, i manifesti anonimi, gli scandali di pedofilia e preti che sono tutto tranne che discepoli della parola di Cristo in terra, i più importanti cambiamenti ecclesiastici.
Elisa Guccione