Due anni, due governi di segno politico quasi opposto e una pandemia tutt’altro che finita: il bi-anniversario di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, per la quantità di eventi, ribaltoni politici, crisi economiche sfiorate o all’orizzonte, sembra quasi un decennale. A Giuseppe Conte in questo momento si preoccupa della sfida più difficile: quella del rilancio post-Covid dell’Italia in vista di un’estate che, tra il pressing degli enti locali, delle imprese o dei partiti di maggioranza, vedrà ancora una volta il Professore correre sul filo.
Il 2 giugno 2018 Conte, all’indomani del giuramento del governo M5S-Lega, veniva acclamato dalla folla ai Fori Imperiali, poco prima della Parata per la Festa della Repubblica. Lo scenario sarà ribaltato: niente parata, niente folla, solo la cerimonia mattutina all’Altare della Patria alla quale parteciperanno le massime cariche dello Stato. Sarà, per il premier, anche il giorno della vigilia della riapertura dell’Italia. Il presidente del Consiglio, a differenza delle settimane scorse, ha scelto di passare i giorni precedenti all’ultima tranche di riaperture lontano dai riflettori, concentrato soprattutto su due fronti: quello europeo e quello del rilancio e delle semplificazioni.