ROMA – Chiudere i profili Twitter e Facebook di Matteo Salvini, perché «istigano a delinquere» e «le esternazioni che qui si denunciano non vengono fatte all’interno delle funzioni svolte da Matteo Salvini nella sua qualità di ministro, ma costui si fa forte di quella qualità per potenziare in modo dirompente il messaggio d’odio». E’ questo, in sintesi, uno dei passaggi contenuti nell’esposto che domani sarà presentato dal legale di Carola Rackete, in Procura a Roma, contro il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Nella denuncia – redatta attraverso l’avvocato Alessandro Gamberini – Rackete chiede il sequestro preventivo dei profili social attraverso cui «risultano pubblicati e diffusi i contenuti diffamatori e istigatori con specifico riferimento alle pagine Facebook e Twitter dell’account ufficiale di Matteo Salvini». Nella querela vengono allegati i contenuti di post di Salvini oltre ai commenti degli utenti, anche riferiti al Gip di Agrigento, Alessandra Vella, che dispose la mancata convalida dell’arresto di Carola Rackete nella vicenda Sea Watch.
Immediata la reazione di Salvini: «La comunista tedesca – ha detto il ministro dell’Interno – , quella che ha speronato la motovedetta della Guardia di Finanza, ha chiesto alla Procura di chiudere le mie pagine Facebook e Twitter. Non c’è limite al ridicolo. Quindi posso usare solo Instagram???»