Debutterà giovedì 28 Giugno alle 20:45 (in replica venerdì 29 e sabato 30, sempre alle ore 20:45 e domenica 1 Luglio alle ore 18:30) nei locali del Teatro Sala Chaplin di Catania (in via Raffineria, 41) il nuovo spettacolo scritto e diretto da Nicola Costa, liberamente ispirato ad alcuni dei racconti contenuti ne “Il lungo inverno”, il libro di Stefania Nibbi giunto alla terza ristampa ed il cui ricavato della vendita va destinato in beneficenza all’associazione “Teg4friends” rappresentata da Alessandro Tringale che si occupa di randagismo e di tutela degli animali sul territorio catanese.
Uno spettacolo insolito per l’attore-regista e drammaturgo catanese, più volte premiato per i suoi testi in ambito nazionale e da sempre impegnato nella direzione della drammaturgia contemporanea e del teatro di denuncia, reduce dal recente successo ottenuto con il suo “Tutto il resto ha poca importanza”, ispirato alle vicende giudiziarie di Enzo Tortora nel trentesimo anniversario della sua morte, andato in scena lo scorso aprile al Teatro del Canovaccio di Catania; uno spettacolo ancora una volta delicato ed emozionante, pienamente in linea con il suo stile di rappresentazione, curato nei dettagli ed orientato alle emozioni forti che, puntualmente ed inevitabilmente, è capace di mettere in moto tra il pubblico che assiste alle sue rappresentazioni.
“Di conflitti e contradizioni è fatto l’uomo ed ogni sua azione, reazione, impulso o chiusura determina risvolti incontrollabili”. Con queste parole tratte dalle note di regia a firma dello stesso autore (nella foto) lo spettacolo rimanda alle vicende dei personaggi rappresentati nei cinque racconti; personaggi portati via dal mare e strappati ai loro anni verdi o resi zingari per mancanza d’amore o, ancora, vittime dei pregiudizi e dell’atavica ignoranza, prima ancora che dall’umana crudeltà. “L’inquietudine è la chiave di ogni guerra privata o internazionale – afferma Costa- Essa cambia il volto alle cose, altera l’odore dell’aria, il colore degli occhi. E’ come una narcosi. Non è possibile umanizzarla, né giustificarla, ancor meno ignorarla. Determina quella dimensione che gli uomini amano definire destino. Ma quest’ultimo è solo una tavolozza di colori che l’uomo stesso può utilizzare per dipingere il quadro del proprio paradiso ed entravi, oppure quello del proprio inferno e condannarsi”.
Parole forti, apparentemente enigmatiche ma che incorniciano perfettamente uno spettacolo poetico, raffinato ed al tempo stesso geometrico, intenso, articolato ed emozionante che conclude le attività del Laboratorio Teatrale Accademico di Drammatizzazione Permanente del Centro Studi Teatro e Legalità – Accademia D’Arte Drammatica, artisticamente diretto dallo stesso Costa e che, sino al 15 luglio terrà aperte le proprie porte per selezionare i nuovi allievi da inserire nell’annualità 2018/19 (gli interessati possono la pagina facebook e scrivere un messaggio all’indirizzo: www.facebook.com/centrostuditeatroelegalitaaccademia).
Ad un anno esatto dall’ultima e dirompente messa in scena di “Sfracelli d’Italia” – altro spettacolo di denuncia e di grande impatto emotivo a firma di Nicola Costa- si ritroveranno sul palco tutti gli interpreti del Centro Studi Teatro e Legalità, ovvero Lucia Barbera, Ornella Benenato, Mattia Colombrita, Daniele Di Martino, Marice Fiorito, Irene Galvagno, Noemi La Cava, Caterina La Rosa, Serena Leonardi, Federica Miano, Livio Milazzo, Stefania Nibbi, Marilena Sanfilippo, Alessandra Sapienza e Giovanni Scuderi (assistente alla regia: conny La Cava) pronti a regalarci una nuova proposta di sperimentazione, di creatività e di apertura di cui il teatro moderno e la società attuale hanno senza dubbio bisogno