L’abbandono, la solitudine affettiva, l’amicizia nata chiacchierata dopo chiacchierata su una panchina di un luogo senza spazio e senza tempo. Una fuga rocambolesca – non priva di momenti ilari e leggeri – progettata da una società che rigetta coloro che vengono percepiti solo come un peso: gli anziani. Questo il messaggio di “Classe di Ferro”, commedia di Aldo Nicolaj, che verrà rappresentata sabato 18 febbraio (ore 20.30) e domenica 19 (ore 18.30) all’Auditorium Nelson Mandela di Misterbianco (CT). Lo spettacolo, prodotto dall’associazione “Teatro Siderurgico” vedrà in scena gli attori Pippo Gullotta, Giovanni Zuccarello e Dina Palmeri diretti dall’apprezzata regista Anna Aiello. A impreziosire lo spettacolo saranno le musiche originali del compositore Giorgio Romeo.
“Classe di ferro” è senza dubbio la più matura tra le opere scritte dal drammaturgo piemontese. Ultimata nel 1971, la commedia debutterà in Ungheria nel 1974 e solo quattro anni più tardi (dopo esser stata tradotta in russo, francese e tedesco) verrà rappresentata per la prima volta nel nostro Paese con grande successo. In seguito il testo è divenuto banco di prova per i grandi maestri della scena: da Ciccio Ingrassia a Piero Mazzarella, da Paolo Ferrari a Tuccio Musumeci.
Nel mondo dei protagonisti Luigi La Paglia (Pippo Gullotta) e Libero Bocca (Gianni Zuccarello) vi è solo una panchina che diventa casa affettuosa, letto, rifugio da una realtà che non ha più colore se non quello che viene fuori dall’incontro con Ambra (Dina Palmieri), una maestrina in pensione che ha messo gli occhi su uno dei due. «Questo testo – spiega la regista Anna Aiello – non perde occasione per ricordarci quanto valgano i rapporti familiari e le amicizie vere. Una vita si decide dalle scelte e, come in un universo di Sartre, ci si ritrova a pensare che a volte l’inferno sono gli altri. Noi però aggiungeremo che a volte il paradiso e la felicità vengono espressi dalle decisioni che si prendono a qualsiasi età».
A sottolineare la doppia anima di uno spettacolo capace di passare repentinamente da momenti seri ad altri di coinvolgente allegria le musiche originali di Giorgio Romeo. «Classe di Ferro – spiega quest’ultimo – è la storia di un sogno, una rivalsa verso la vita. Il tentativo è stato quindi quello di raccontare queste sensazioni attraverso motivi musicali e suoni ora lievi e spensierati ora introspettivi e intensi».