È stato ufficializzato il “ConCorto” 2017, il Concorso dei Cortometraggi della XVII edizione del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera, che si svolgerà a Marzamemi, Pachino (Siracusa), dal 24 al 30 luglio.
La direzione artistica del festival è opera del regista Nello Correale. La vice direzione è dello storico del cinema Sebastiano Gesù. La selezione del “ConCorto” è firmata dalla Filmoteca Laboratorio 451 e curata dal giornalista Andrea Di Falco, in collaborazione con Elisa Ragusa, Chiara Pitti e Francesco Savarino.
Sui 152 cortometraggi giunti al festival, sono 20 i film brevi ammessi al concorso. Per un totale di quattro ore e sei minuti di proiezione. I corti, oltre che dall’Italia, arrivano da altri otto paesi: Finlandia, Bulgaria, Francia, Scozia, Afghanistan, Svezia, Malta e Spagna. Tra anteprime assolute, prime nazionali e siciliane, il festival mostra una serie di cortometraggi di respiro autenticamente internazionale, molti dei quali legati ai “Sud del mondo”. Il programma del “ConCorto” del Cortile di Villadorata inizia martedì 25 per concludersi sabato 29 luglio 2017, con inizio alle 21.30.
Martedì 25 luglio, vengono mostrati i corti: La fuitina di Andrea Simonetti (Italia 2016, 20’), Fantasia di Teemu Nikki (Finlandia 2016, 9’), La Viaggiatrice di Davide Vigore (Italia 2016, 15’), Rules di Yassen Denadiev (Bulgaria 2017, 20’).
Mercoledì 26 luglio, è la volta di altri quattro corti in concorso: L’altro figlio di Dario Lanfranca (Italia, Francia 2016, 12’), No Smoking di Michelangelo Di Pierro (Italia 2017, 20’), Event Horizon di Joséfa Celestin (Francia, Scozia 2016, 11’), Salifornia di Andrea Beluto (Italia 2016, 17’).
Giovedì 27 luglio, la proposta dei corti prevede la visione di: Moby Dick di Nicola Sorcinelli (Italia 2017, 14’), La barba di Alfredo Mazzara (Italia 2017, 14’), Vasa Vasa di Alessia Scarso (Italia 2017, 12’), Mary Mother di Sadam Wahidi (Afghanistan 2016, 19’).
Venerdì 28 luglio, i cortometraggi in concorso sono: A fragment of a life in four scenes di David Aronowitsch (Svezia 2016, 17′), Ratzinger vuole tornare di Valerio Vestoso (Italia 2016, 9’), A casa mia di Mario Piredda (Italia 2016, 19’), Maltese Fighter di Arev Manoukian (Malta 2016, 19).
Sabato 29 luglio, vengono proiettati gli ultimi quattro corti in concorso: Non toccate questa casa di Americo Melchionda (Italia 2017, 18′), A girl like you di Massimo Loi e Gianluca Mangisciutti (Italia 2016, 15’), Il giorno del muro di Daniele Greco (Italia 2017, 13’), La noche de Paz di Alma Mar Izquierdo (Spagna 2017, 13’).
Domenica 30 luglio, in Piazza Regina Margherita, la giuria nominata dal direttore artistico assegnerà i due premi in palio: Miglior Cortometraggio e Premio Speciale della Giuria.
Saranno invece cinque i film fuori concorso proiettati sempre in piazza Regina Margherita: “Tanna” di Bentley Dean e Martin Butler, 2016, Australia; “Raffaello” di Luca Viotto, un progetto firmato Sky, 2017; “The wind” di Victor Sjöström, (Usa), il film muto del 1928 che sarà accompagnato, come da tradizione, dalla musica dell’Ensemble Darshan; “Yo-Yo Ma e i musicisti della via della seta” di Morgan Neville, 2016, Usa e il film evento 40 anni dopo: “La febbre del sabato sera” di John Badham, 1977, Usa.
Un film, questo, che arricchirà anche la sezione “Cinema e musica”, nell’ambito della quale saranno inoltre proiettati: “Stop making Sense, film concerto dei Talking Heads, diretto da Jonathan Demme,1984, Usa; “Philip Glass-Looking Glass” di Eric Darmon, 2005, Usa; “Tributo a Rosa Balistreri: Consoli, Vanoni, Giorgia, Turci, ecc…cantano Rosa” di Nello Correale, 2012, Italia; “The Idol” di Hany Abu Hassad, 2015, Palestina; Yo-Yo Ma e i musicisti della via della seta” di Morgan Neville, 2016, Usa; “Keith Richards. Under the influence” di Morgan Neville, 2015, Usa; “Wat Happened, miss Simone?” di Liz Garbus, 2015, Usa.
Il loggione della tonnara continuerà anche quest’anno ad essere “contenitore culturale” e tra le altre iniziative ospiterà l’esposizione “Paráthyra”, dell’artista campano Gennaro Branca. La mostra, a cura di Valeria D’Ambrosio, esplora un universo di relazioni sensoriali e immaginifiche tra uomo e natura, parole e immagini, forme e colori.
«Il trittico – spiega Valeria D’Ambrosio -, che verrà allestito lungo una delle navate della tonnara è composto da tele caratterizzate da una brillante policromia e da una forte carica sensuale fatta di
segni e significati complessi. Sull’altare di fondo, invece, il polittico creato espressamente per il festival, si presenta come un ensemble di dieci moduli componibili separati tra loro ma dipendenti reciprocamente in termini figurativi e concettuali. Dipinte con una pittura materica molto gestuale, le tele appaiono come finestre su mondi diversi che insieme diventano ritratto di un universo che si completa solo grazie alle singole parti».