Di Elisa Guccione
Che il cimitero di Catania sia terra di nessuno, dove vige la “legge” del più forte con il silenzio assenso delle autorità competenti è ormai risaputo.
L’intera struttura dovrebbe essere recuperata e non abbandonata al suo destino.
“Il monumentale cimitero di Catania è diventato davvero pericoloso- spiega Maria una dei tanti visitatori che frequentano il camposanto- tanto che andare a salutare un proprio caro è una vera avventura sin dall’acquisto dei fiori fino ad arrivare alla tomba per onorare la memoria di chi non c’è più”.
L’incuria regna sovrana ed è facile vedere tombe devastate e derubate di vasi, fiori e lumi.
“Ormai neanche i nostri morti possono riposare in pace-continua Maria vittima di saccheggio e atti di vandalismo nella tomba di famiglia- Non c’è più rispetto per nulla. Andare a trovare chi non c’è più è diventato un rischio, non solo per i ladri ma anche per i viali delle tombe private, che sono piene di buche e sporcizia di ogni genere ed è facilissimo cadere e farsi male”.
I cestini destinati per gettare i fiori appassiti o le bottiglie di plastica per l’acqua sono sempre colmi, senza dimenticare che spesso e volentieri manca l’acqua e le fontanelle sono otturate e quindi inutilizzabili.
Il camposanto in un passato non troppo lontano, nel 2017 l’ultimo in ordine di tempo, è stato anche teatro di efferati omicidi e di scandali come quello delle tombe scomparse nel nulla con tanto d’inchiesta da parte della magistratura senza però una risoluzione del tragico fatto ma continuamente questo luogo sacro è oggetto di furto com’è successo alla tomba di famiglia della signora Maria a cui sono stati rubati i vasi, gli angeli di marmo posti sulle colonne della struttura con la relativa rottura delle soglie di marmo su cui poggiavano e la fiamma della luce votiva danneggiando anche tutto il sistema elettrico.
“Quello che dovrebbe essere il luogo della memoria- continua la vittima di furto- è il posto dove teppisti e criminali entrano ogni ora del giorno e della notte portando via fiori, vasi, luci perpetue e qualsiasi altra cosa possa avere valore al mercato nero ed è una vera indecenza”.
Tante le mancanze dell’intera struttura dalle precarie collocazioni delle bare e le pessime condizioni dei locali all’interno dell’obitorio fino alle lamentele e alle richieste di intervento da parte delle gente come il progetto di potenziamento del sistema di videosorveglianza o il servizio di manutenzione straordinaria di tanti viali con tombe totalmente ricoperte da erba o sollevate da grosse radici di alberi.
Elisa Guccione