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Cosa resta degli anni ottanta? Ce lo racconta Stefano Piffer

Cosa resta degli anni ottanta? Ce lo racconta Stefano Piffer

11.10.2018.

di Elisa Guccione

Lady Oscar, Candy Candy, Pollon combina guai o Mila e Shiro hanno scritto la storia dei ragazzini, e non solo, degli anni ottanta, che grazie all’operazione culturale del giornalista youtuber Stefano Piffer  ritornano protagonisti con video divertenti e ironici facendo incuriosire i più giovani e appassionare i quasi quarantenni di oggi, allora bambini, riportandoli nell’epoca dorata e felice della loro infanzia. Stefano Piffer dal suo canale you tube con il suo popolo di follower e dalla sua pagina fb “Cartoni in tre minuti”, sempre più ricca di like, con piglio ironico e pungente dal Trentino unisce l’Italia, ancora meglio di Garibaldi e Cavour,  riassumendo non solo le storie degli Anime che hanno fatto la storia degli anni ottanta e la fortuna di Cristina D’Avena ma racconta con allegria e tanta voglia di non prendersi sul serio un’epoca fatta di maxi gelati al costo di 400 lire o cabine telefoniche utilizzate come antenati dei cellulari quando si era in gita fuori porta con la scuola.

Intelligente ironia, un pizzico di sarcasmo e ricordi d’infanzia fanno dei suoi video delle piccole perle di you tube. Com’è nata l’idea di realizzare questo progetto?

“In realtà è nato tutto per caso, nulla di programmato. In un periodo un po’ – diciamo – “duretto” avevo bisogno di fare qualcosa che mi distraesse un po’. Ai tempi seguivo una pagina Facebook dedicata a Mila e Shiro e così decisi di inviare una recensione ironica in tre minuti di quello che è il mio cartone preferito. Anche perché avevo trovato i riassunti di una Youtuber milanese, Lilletta Ely e mi è piaciuto molto come format. Siamo anche diventati amici e quando vado a Milano scrocco sempre la cena”.FB_IMG_1539148956957

Quanto studio c’è dietro la realizzazione di un video?

“Dipende, in realtà. Per i cartoni animati vado di getto, quello che mi ricordo, infarcendoli di esperienze personali. Per le sintesi dei libri, mi documento di più, visto che, pur essendo laureato in Lettere classiche, ogni tanto ho dei vuoti di memoria paurosi. Ah, che bello constatare che anni di studio non sono serviti a nulla!”

Ci racconta la reazione di amici e parenti appena hanno visto il suo primo cartone animato in tre minuti o lo straordinario riassunto dei Promessi Sposi?

“Mi sono stupito quando un giorno vidi mio padre che guardava il riassunto di Lady Oscar! I miei amici e la dolce metà mi hanno spronato molto. Io ero molto titubante, anche perché ero (ehm, sono) completamente ignorante in materia “social”. Non sapevo nemmeno che Youtube potesse ricevere messaggi privati, avere gli Analytics…”.

Qual è il primo riassunto che ha realizzato?

“Come detto il primo fu Mila e Shiro. Quello degli anni ’80, eh! Non quella cosa aberrante che è arrivata dopo! Amo molto la pallavolo e Mila assieme a Mimì sono i cartoni dell’infanzia che ricordo meglio. Roba da nerd maniaci, pure i nomi delle avversarie, oltre a interi dialoghi”.

Il suo mondo sono gli anni ottanta e i mitici cartoni animati dell’epoca, dei veri e propri cult, conosciuti e apprezzati anche dai ventenni non solo dai quasi quarantenni di oggi. Ogni video è sempre diverso ed innovativo in cui ama e prende in giro come nel caso delle “Storie maledette” i tanti protagonisti ma fa anche uno studio approfondito sulle sigle e sulle reazioni degli allora bambini. Non c’è il rischio che da passione diventi un metodico lavoro perdendo la sua spontaneità?

“Ho “rischiato” più volte di fare questo errore. E infatti mi sono sempre detto: se una settimana non mi viene in mente nulla di convincente, piuttosto aspetto. Sono un pessimo youtuber, dovrei essere sempre costante, anche se cerco di uscire tutti i lunedì a mezzogiorno con un video nuovo”.

La sua pagina fb “cartoni in tre minuti” e i suoi canali social sono seguiti da un pubblico vasto dai ragazzini di allora, magari oggi genitori, dai genitori oggi nonni, e dai nuovi teen agers possiamo dire senza esagerare che Stefano Piffer è diventato anche lui un’icona come gli amati Lady Oscar e Andrè o Kiss me Licia?

“Ah ah ah, non credo proprio! Però posso dire di amare visceralmente quegli anni. Era un periodo in cui, da bambino, non si avevano responsabilità e ogni mese c’era qualcosa di nuovo in tutti i campi: cartoni animati, musica, moda, film…”.

Se avesse la possibilità di reincarnarsi in uno dei tanti Anime che ha amato e raccontato chi vorrebbe essere?

“Oddio, non ci ho mai pensato. Sicuramente non un protagonista, perché ho sempre preferito i comprimari. E non un personaggio bello e dannato ovviamente, non avendone – ehm – le caratteristiche… Alla fine, mi sa che mi rimane il gatto Giuliano! In effetti mangiava tutto il tempo e non faceva altro, mica male come vita!”.

Come mai i cartoni animati di oggi, secondo lei, sono freddi e un po’ scialbi rispetto a quelli degli anni ottanta? È cambiato il tipo di pubblico o i bambini di oggi in contraddizione alle enormi possibilità che hanno rispetto a qualche decennio si accontentano più facilmente e non badano a ciò che guardano?

“Me lo chiedo spesso. Oggi c’è una grande ossessione per il politicamente corretto e questo toglie un po’ di spessore alle storie. I cartoni rischiano così di diventare effettivamente un po’ insipidi. Ai tempi c’erano vere e proprie storie. Pensiamo a Candy o Georgie. Erano quasi delle soap opera, con una trama ben strutturata. Non c’era l’ossessione per le conseguenze terrificanti prodotte da un cartone animato. Io, che ero un bambino di intelligenza media, non ho mai creduto che, gettandomi da una rupe e unendo i pugni, mi sarei trasformato in Jeeg. Adesso invece si teme ogni ripercussione. Pensiamo alle nefaste scelte operate per la trasmissione di un anime come Sailor Moon. Però anche oggi ci sono ottimi prodotti. Io ho adorato Haikyu!, l’Attacco dei giganti o lo struggente Tokyo Magnitudo 8.0. Purtroppo ho sempre meno tempo per seguirne di nuovi”.

 

Cosa la differenzia dai tanti youtuber che affollano la rete?

“Forse rispetto alle altre persone che si occupano di sintesi e riassunti, io vado più sul personale. Parlo molto di me, della mia vita, anche privata. Ho realizzato video sulla mia vita scolastica, sentimentale, le vacanze. Penso che la gente si possa rivedere nei miei ricordi del passato e ritrovarsi. E scopro così che una marea di persone andava in vacanza a Viserba di Rimini, veniva inseguita dalla ciabatta della mamma o… capiva “gira e sfera” nella sigla della Magica Emi!”

Elisa Guccione

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