CATANIA- Un debutto originale ed altamente adrenalinico il primo spettacolo della quarta stagione di Teatro Mobile di Catania, diretta ed ideata da Francesca Ferro, che, sul palco del Piccolo Teatro della città, vede schierati ben 23 attori protagonisti della pièce Deadbook scritta, diretta ed ideata da Francesco Maria Attardi, in scena fino a domenica 27 ottobre, per una rappresentazione che chiama all’azione e al dibattito direttamente il pubblico in sala parte integrante dell’intero plot narrativo.
Un vero esperimento sociale non un semplice spettacolo, in collaborazione con Teatro della città, che in una società malata e sterile come la nostra costruita sulla base di like, visualizzazioni e istanti di vita cadenzati al ritmo di social network mette in scena un gioco al massacro dove decidere quale personaggio tenere in vita e quale uccidere a colpi di smartphone.
Diverse tipologie di uomini e donne dei nostri tempi come il razzista omofobo interpretato da Renny Zapato, l’avvocato senza scrupoli e machiavellico Mario Opinato, la svampita Loredana Marino, la lesbica Alice Sgroi, il giovane professionista rampante Giovanni Arezzo, l’apparentemente innocuo e docile Francesco Bernava, il disabile Pasquale Platania, il trentenne arrogante Giovanni Maugeri, la giovane estetista sognatrice Mariachiara Pappalardo, il pensionato Giovanni Pappalardo, la giovane donna incinta Verdiana Barbagallo ma anche il bambino coraggioso o forse semplicemente vigliacco che decide di sacrificarsi perché ha paura di prendere decisioni Ruggero Rizzuti o la bambina saccente e prima della classe interpretata da Viola Lupoi, che suscita il nervosismo di molti che senza filtri di alcuni tipo mettono a nudo l’animo umano evidenziando il peggio di ognuno dei protagonisti come l’egoismo più malsano e meschino mascherato dalla voglia di vivere. Completano il cast gli attori Gianmarco Arcadipane, Marco Arena, Damiano Randazzo, Awa Sar, Nicoletta Seminara, Bianca Caliri, Katia Cicardello, Stelvio Onizuka e Alessia Zarcone che interpretano alla perfezione la difficoltà di vivere dei tempi moderni.
Le battute e i dialoghi dal ritmo frenetico tengono alta la tensione e l’attenzione dello spettatore che prima di entrare in sala viene munito di password per accedere attraverso una particolare linea wifi ad una chat di gruppo, dove è chiamato a decretare le sorti dei diversi personaggi, diventando il braccio di un meccanismo perverso e sadico che governa l’intera vicenda assolutamente unica ed innovativa per la nostra città.
Tanto stupore e applausi a scena aperta per un finale dal risultato inaspettato e assolutamente non scontato che porta non solo il pubblico a riflettere sull’immagine sociale e politica di una società a cui di umano è rimasto davvero ben poco ma conferma come Teatro Mobile nel corso degli anni sia stato capace di creare cultura puntando alla contemporaneità e alla ricerca di nuovi modi di vivere il teatro, offrendo anche questa volta uno spettacolo unico in tutto il panorama teatrale siciliano.